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01.07.2022 - 17:18
Cambia la banca, ma la truffa resta la stessa. Un finto sms, un finto allarme-sicurezza, una chiamata da un finto operatore dell’istituto di credito. Tutto finto, insomma, tranne l’importo rubato all’ignaro correntista vittima del raggiro che purtroppo è più che reale. In questo caso, stiamo parlando di circa 60 mila euro. Insomma, la truffa dell’sms/civetta - che sta prosciugando i conti di decine di persone in tutta Italia - non accenna ad arrestarsi come può testimoniare l’ufficio legale dell’Adico che ha avviato negli ultimi due anni circa 300 persone, quasi tutti correntisti di banca Intesa. L’ultimo caso in odine di tempo seguito dall’associazione coinvolge invece un altro istituto, la Bnl, e un pensionato mestrino, classe 1948, protagonista, suo malgrado, di un vero e proprio furto attuato da malviventi abili e senza scrupoli. La modalità della truffa, come detto, non cambia. Il pensionato riceve un messaggio sul telefono cellulare e il mittente è, all’apparenza, la banca Bnl. L’ sms - archiviato nella stessa cartella dove si trovano i veri messaggi inviati dall’istituto di credito ai correntisti - avverte l’uomo che Bnl ha limitato la sua carta conto per la mancata verifica della sicurezza web e lo invita a cliccare uno specifico link. Una volta compiuta l’operazione, l’anziano si trova in un sito che richiama in tutto e per tutto quello della banca. A questo punto, viene informato della buona riuscita dell’operazione e viene contattato attraverso il numero verde dell’istituto da un sedicente operatore della Bnl che lo informa della necessità di disinstallare e poi installare una particolare app per rafforzare il sistema di sicurezza. L’uomo segue le indicazioni e il giorno dopo viene ricontattato dallo stesso operatore che gli chiede dati teoricamente utili all’aggiornamento dell’applicazione. E’ l’atto finale della truffa. Dopo alcuni giorni, l’uomo si rende infatti conto dell’avvenuta emissione di due bonifici del valore complessivo di circa 60 mila euro e, ovviamente, si dispera. Successivamente presenta denuncia ai Carabinieri e chiede assistenza all’Adico.
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