Il premio è giunto dalla rivista "Con i piedi per terra"
I fratelli Lucia e Giuseppe Zamboni
Un premio alla trattoria Zamboni, per la sua cucina di valore, è giunto dalla rivista Con i piedi per terra, che - pur interessandosi principalmente del Basso Veneto - ha allargato i propri orizzonti e ha voluto sottolineare le capacità di questo locale classico del Vicentino. Grazie al suggerimento di Renato Malaman, collaboratore della rivista, Con i piedi per terra ha voluto premiare la cucina dei fratelli Zamboni riconoscendo alla loro attività le qualità di genuinità, sincerità e tipicità che sono caratteristiche della buona cucina veneta.
Tagliata di cervo con albicocca. pregevole abbinamento
La rivista, stampata in 10mila copie, è edita da Speak out di Cavarzere, di Giampaolo Venturato e Mauro Gambin, che è anche il direttore responsabile del bimestrale. Il riconoscimento della rivista denominato Identità e cucina del territorio, giunto quest'anno alla sesta edizione, è andato ex aequo a Zamboni a Lapio e a "El gato" a Chioggia. Il menu preparato per la cena ha dimostrato le capacità dei fratelli Oreste, Giuseppe, Lucia e Giorgio che gestiscono il locale dopo la morte nel 2010 del cugino Severino Trentin, che ha lasciato un'impronta profonda nella cucina vicentina. Nel locale lavorano anche la moglie e il figlio di Oreste, Susi e Mirko.
Risi, bisi e pancetta croccante
Dallo sformatino di bruscandoli con fonduta di Asiago al riso di Grumolo con piselli e pancetta croccante, il menu ha svelato subito i piatti realizzati con mano felice dalla squadra guidata da Giuseppe Zamboni. I tortelli di checheto, cioé ripieni di carne di pollo giovane, sono un altro classico della trattoria, sempre valorizzata da Slow Food in questi anni. I cuochi hanno dimostrato come un secondo possa essere brillante grazie al cervo abbinato con la composta di albicocche, purea e cipolle al forno.
I tortelli di "checheto", un pollo giovane
Ha chiuso la cena la pregevole millefoglie caramellata, opera di Giorgio, con crema ai baccelli di vaniglia Bourbon e fragole. I vini scelti da Oreste sono stati: Kerner delle Dolomiti (Arcangelo Sandri), merlot e Tai di Ca' Lombarda (Mauro Sauro) e lo Zibibbo della siciliana Cantine Pellegrino.
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