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Vicenza, il teatro s'illumina e riapre al pubblico. Per una sera

Marinelli e Albertazzi

“Facciamo luce sul teatro”, l'iniziativa Unita lunedì 22 dalle 19.30 alle 22

Il teatro di Vicenza riapre al pubblico. Per una sera. E per dimostrare che fa sul serio illumina la facciata e apre le porte. Proprio come se non fosse successo niente da un anno a questa parte. Il teatro non finge: non si comporta “come se fosse” aperto, ma invece “è” pronto ad accogliere i vicentini, il pubblico, la quarta parete dello spettacolo. Non è un gesto di disobbedienza civile contro le norme anti-covid che tengono ancora chiusi i teatri, bensì la concreta partecipazione del teatro comunale di Vicenza all’iniziativa dell’Unita (Unione nazionale interpreti teatro audiovisivo) che si intitola “Facciamo luce sul teatro”. Lunedì 22 dalle 19.30 alle 22 anche il teatro di viale Mazzini i vicentini saranno accolti dallo staff del teatro e – in assoluta sicurezza e a piccoli numeri, spiega una nota, rispettando tutte le disposizioni sanitarie – i vicentini potranno assistere ai video con le interviste e i lavori degli artisti che hanno realizzato a Vicenza durante i mesi di chiusura. Protagonisti saranno Silvia Gribaudi, Chiara Frigo, Andrea Rampazzo, Francesca Foscarini e il Collettivo Jennifer rosa. Nell'immagine, il teatro di Vicenza e Giancarlo Marinelli, direttore artistico

Gli attori chiedono al governo di tornare a parlare di teatro e di elaborare un piano per la riapertura

Con questa iniziativa l’Unita vuol chiedere al nuovo governo e ai cittadini “che si torni immediatamente a parlare di teatro e di spettacolo dal vivo, che lo si torni a nominare, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi”.

Compagnie e teatri hanno perso nel 2020 il 70% degli ingressi, due terzi delle serate e il 78% degli incassi

In un mare di urla, la sollecitazione della gente del teatro è composta e intelligente. Del resto, proprio l’Unita scrive in apertura del suo sito una frase che fa bene a tutti ricordare: “Proteggere e liberare le città dai danni provocati da un’epidemia – intimava Sofocle nel suo immortale Edipo – significa innanzitutto conoscere se stessi, prima che un’intera comunità si ammali di tristezza non riuscendo più a immaginare un futuro”.Le conseguenze finanziarie della pandemia sono pesantissime per il settore: “Dal punto di vista economico ed occupazionale sono state pesantissime le ricadute per tutto il settore teatrale – sottolinea una nota del Teatro comunale – che ha perso nel 2020 il 70% degli ingressi rispetto al 2019, con una riduzione del 78% della spesa al botteghino. Le serate sono state due terzi in meno dell’anno precedente, cioè sono calate del 67%”. Con l’iniziativa concordano sia il presidente della Fondazione teatro, Enrico Hüllweck, sia il direttore artistico, Giancarlo Marinelli: “Dobbiamo essere pronti a riaccogliere il pubblico, dopo la pandemia, con grande umiltà – spiega Marinelli – Saper raccontare grandi storie, in maniera chiara e coinvolgente, per conquistare gli spettatori affezionati e i nuovi spettatori, perché i teatri saranno pieni e a teatro ci sarà anche chi non è mai venuto prima, ne sono sicuro”.  
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