Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

L'intervista a Il Veneto in Diretta

Tecnologia, imprese e futuro: così l’ENAIP forma giovani e adulti per il mondo che cambia

Giorgio Sbrissa racconta il progetto ENAIP

In un'epoca di profondi mutamenti del mercato del lavoro, tra rivoluzioni digitali e nuove competenze richieste, la formazione professionale si conferma una leva strategica per garantire occupazione e sviluppo. Ne è convinto Giorgio Sbrissa, amministratore delegato di ENAIP Veneto e presidente di Efvet, la rete europea per l’educazione e la formazione tecnica e professionale, intervenuto in diretta nella nostra trasmissione.

Oggi non sappiamo quali lavori esisteranno domani – ha esordito Sbrissa – ma il nostro compito è accompagnare il cambiamento senza paura. La tecnologia non sostituisce i mestieri, li trasforma. L’elettricista o il meccanico continueranno ad esistere, ma con strumenti nuovi, digitali, più evoluti”.

Le scuole Apple e il laboratorio al centro

Con oltre 20 centri formativi in Veneto, ENAIP ha già avviato la transizione digitale: “Alcuni dei nostri centri sono scuole Apple – racconta – ma ciò che conta non è il dispositivo, bensì il contenuto e il metodo. La matematica si insegna con una logica diversa, adattata alla contemporaneità”.

Un modello didattico che unisce teoria e pratica: “Il 50% delle ore si svolge in aula, il restante in laboratorio. Al quarto anno, ogni studente passa 500 ore in azienda. È un legame diretto con il mondo produttivo”.

Le imprese? Parte integrante della scuola

Il rapporto con le imprese locali è fortissimo: “Molti nostri ex studenti oggi sono imprenditori. Le aziende cercano lavoratori formati da ENAIP e collaborano con noi anche nei percorsi didattici. I nostri formatori provengono spesso proprio dalle imprese”.

Sbrissa sottolinea anche il valore dell’esperienza per gli adulti: “Formiamo 4.000 giovani e 7.000 adulti ogni anno, con percorsi specifici per chi vuole aggiornarsi o riqualificarsi. In un mondo che corre, l’apprendimento permanente è fondamentale”.

Superare i pregiudizi sulla formazione tecnica

Ma resta ancora qualche diffidenza culturale: “C’è ancora chi vede la formazione professionale come una scelta di serie B. Ma oggi chi esce con un diploma tecnico trova lavoro, guadagna bene e può farlo ovunque: la tecnica è un linguaggio universale”.

E conclude con una riflessione che rovescia i luoghi comuni: “Non è vero che si studia poco: si studia diversamente. Dietro a una macchina CNC ci sono responsabilità enormi, e ci vuole arte. Basta con i pregiudizi: la formazione professionale è il cuore del futuro”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione