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Allarme dal mondo cooperativo: “Senza aiuti regionali a rischio i servizi sociali in Veneto”

Il presidente di Legacoop Veneto, Davis Rizzo: “ Senza risposte dalla Regione, il sistema rischia di crollare”

Un grido d’allarme arriva dal mondo della cooperazione sociale veneta. A lanciarlo è Davis Rizzo, presidente di Legacoop Veneto, intervenuto nell’ultima edizione di Veneto Economia, dove ha affrontato le gravi criticità che stanno colpendo le cooperative impegnate nei servizi socio-assistenziali, a seguito del rinnovo del contratto collettivo nazionale.

«Il nostro è un modello di impresa che nasce a metà Ottocento e si fonda su principi immutati: mutualità, non profit, attenzione alla persona — ha ricordato Rizzo —. Le cooperative non distribuiscono utili, li reinvestono nel lavoro, nei territori, nei servizi».

Oggi Legacoop Veneto rappresenta oltre 300 realtà cooperative, con un valore della produzione complessivo di circa 2 miliardi di euro. Una rete che abbraccia diversi settori, ma che trova nel sociale uno dei suoi pilastri principali: dalle case di riposo agli asili nido, fino ai centri diurni per persone fragili.

Ed è proprio questo comparto ad essere messo in seria difficoltà dall’aumento dei costi dovuti all’adeguamento delle retribuzioni degli operatori sociosanitari, previsto dal rinnovo del contratto. «Un riconoscimento sacrosanto — precisa Rizzo — perché parliamo di lavoratori fondamentali, spesso sottopagati rispetto alla responsabilità e alla fatica del loro lavoro».

Il nodo, però, riguarda la mancata copertura di questi maggiori costi da parte della Regione Veneto. «Le cooperative non possono sostenere da sole questi aumenti, e il rischio concreto è che molte di esse siano costrette a ridurre o addirittura sospendere servizi essenziali», avverte il presidente di Legacoop.

Una prospettiva che avrebbe ripercussioni gravi su migliaia di cittadini, in particolare tra le fasce più fragili della popolazione. «Non è solo un problema economico o contrattuale: è una questione sociale e civile. Se le cooperative non riescono a reggere, viene meno un pezzo fondamentale del welfare veneto».

Rizzo ha infine ribadito l’urgenza di un intervento istituzionale: «Servono risposte chiare e rapide. Il sistema della cooperazione sociale è un presidio di tenuta democratica e coesione territoriale. Non possiamo permetterci di farlo crollare».


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