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Solidarietà per Gaza

Flotilla per Gaza: 5 cose da sapere sulla missione simbolo della solidarietà internazionale

Dal significato storico ai protagonisti del 2025

Torna a far discutere la Flotilla per Gaza, al centro di proteste e cortei in tutto il Veneto. Ma cosa si cela davvero dietro questa iniziativa? Chi la organizza? E qual è il suo impatto reale? Ecco 5 curiosità per capire meglio un movimento che unisce simbolismo, attivismo e geopolitica.

1. Non è una novità: la prima flottiglia risale al 2010

La "Freedom Flotilla" nacque nel 2010 per portare aiuti umanitari via mare alla popolazione di Gaza, sottoposta al blocco israeliano dal 2007. Il convoglio fu bloccato in acque internazionali dalla marina israeliana e l’assalto alla nave turca Mavi Marmara causò la morte di nove attivisti. Da allora, il movimento è diventato un simbolo globale della resistenza non violenta.

2. Un’alleanza internazionale tra attivisti e ONG

Le missioni della Flotilla sono sostenute da un’ampia rete di associazioni, attivisti, medici, intellettuali e cittadini provenienti da decine di Paesi. La “Freedom Flotilla Coalition” include partecipanti da Europa, Nord America, Sud Africa, Asia e America Latina. La composizione delle delegazioni è volutamente eterogenea per rafforzare il carattere universale della causa.

3. La nuova Flotilla 2025 ha un nome: “Global Sumud”

L’edizione attuale, al centro anche delle proteste in Veneto, si chiama “Global Sumud Flotilla”. Il termine “sumud” in arabo significa “resilienza” o “fermezza”. Questa missione vuole porre l’attenzione sull’assedio di Gaza e sulle violazioni del diritto internazionale, cercando di attraccare con aiuti simbolici e messaggi politici forti.

4. Obiettivo: rompere il blocco, anche solo simbolicamente

La Flotilla non si illude di forzare il blocco navale con la forza. L’obiettivo è simbolico e mediatico: denunciare il blocco, spingere l’opinione pubblica a reagire e stimolare le istituzioni internazionali a prendere posizione. Le navi sono spesso intercettate prima dell’ingresso nelle acque di Gaza, ma la missione viene considerata comunque un successo per l’attenzione che genera.

5. Le tappe italiane: mobilitazioni in crescita

In Italia, città come Venezia, Padova e Napoli sono diventate tappe importanti per la mobilitazione a sostegno della Flotilla. I comitati locali organizzano eventi, raccolte fondi e informazione. In Veneto, in particolare, la Flotilla è entrata nel dibattito pubblico anche grazie alla mozione del Consiglio Comunale di Padova del luglio 2025, che ha chiesto misure concrete contro le aziende ritenute collegate alle forniture militari israeliane.

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