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Padova, convegno nazionale di Toponomastica femminile

Una tre giorni di convegno e due mostre per portare le donne al centro del dibattito

L’associazione Toponomastica femminile organizza, dal 18 novembre presso la Sala Consiliare di Palazzo Santo Stefano a Padova, l' 11° convegno nazionale Strada sicura. Sguardi di Genere. L'associazione è nata con l'intento di restituire voce e visibilità alle donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società. “E’ importante il lavoro dell’Associazione – ha concluso Nadia Cario, referente per il triveneto della Toponomastica Femminile – perché aiuta a scoprire figure nuove e intense. Le iniziative in programma vogliono proprio creare occasioni di confronto, laboratori e visite alla città seguendo un percorso al femminile. Saranno trattati i temi delle malattie invisibili, ma anche le malattie di genere, con esperienze, momenti di confronto e testimonianze dirette. E’ un lavoro che mira a coinvolgere quanti più aspetti possibili nella cura della donna, che passa attraverso momenti diversi della nostra vita e questo è un mondo che vogliamo sostenere per includere tutti senza lasciare indietro nessuno”.  Un convegno, patrocinato dalla Provincia di Padova, che si prefigge di incrociare formazione, medicina genere-specifica, urbanistica e ambiente, nella direzione di una città che si prenda cura di sé e di chi ci abita. Il convegno – ha detto Anna Barzon, consigliera provinciale con delega alle Pari Opportunità – pone al centro la cura coniugata in modi diversi: la cura di sé e del pianeta, ma anche la salute e il benessere a 360 gradi comprendendo anche l’ambiente in cui si vive. Il focus di quest’anno si basa sulla cura, sulle relazioni e quasi tutti gli interventi sono frutto di attività e scambi culturali. E’ importante far emergere questa “invisibilità” femminile, dobbiamo cercare di modificare la cultura patriarcale per avere maggior rispetto nei confronti della donna. Statisticamente il 45-50% delle strade e dei luoghi pubblici nelle città sono intitolate al maschile, solo il 3-4% è intitolato al femminile. Ci si ostina a dimenticare le donne che per il loro sapere e per le loro capacità hanno operato in modo significativo ed encomiabile nei confronti della società”.

Mostre

Inoltre fino al 20 novembre si potranno visitare due mostre dedicate alle donne che hanno ricevuto il Premio Nobel. La prima, intitolata Le Nobel per la Pace e realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla cooperazione internazionale e pace, è allestita nel cortile pensile di Palazzo Moroni Una serie di iniziative molto importante che ci permette di portare le donne al centro del dibattito affrontando tematiche molto intrecciate tra loro. – afferma Francesca Benciolini, assessora alla Cooperazione Internazionale e pace del Comune di Padova - La mostra è un approfondimento sulle Nobel per la pace, donne che in modo tenace e continuativo hanno costruito reti di comunità e contribuito in maniera determinante alla costruzione di diversi processi di pace nel mondo." " Il loro lavoro e il loro protagonismo  -  continua l'Assessora - spesso sono poco conosciuti e questa mostra ci aiuta a diffondere la cultura di genere e a dare visibilità al loro ruolo e al loro valore, così come molte altre iniziative cui come Amministrazione teniamo molto, come ad esempio l’imminente intitolazione della nuova passerella del Parco Roncajette a Wangari Maathai, keniana Nobel per la Pace nel 2004 per il suo contributo allo sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace.” La seconda Le Nobel per la Medicina in collaborazione con il MusMe, è esposta nel Museo della Medicina. Tutte le iniziative in programma sono ad ingresso libero.
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