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20.10.2022 - 18:04
Sono 3000 i trapianti eseguiti dall' Azienda Ospedale di Padova dal 1988 con un incremento che ha portato ad essere tra i primi centri in Italia per numero di operazioni realizzate in un anno. " E' un traguardo raggiunto insieme. E questo vuol dire dalla Regione del Veneto, dall' azienda ospedale università di Padova, dai donatori, dai riceventi e da tutte le persone che lavorano all'interno di questo sistema trapianti. - commenta il direttore generale Giuseppe Dal Ben - All'interno di questo sistema l'accoglienza diventa importante. Accoglienza come tempo di cura, perché vuol dire mettere al centro la persona. Il tema di poter trovare una squadra di persone che ascolta, che accoglie e che accompagna è fondamentale" Nel Centro Trapianti Rene e Pancreas sono stati attivati programmi di trapianto combinato di rene e pancreas (1991), di rene da donatore vivente (1991), di doppio rene (1999) e di trapianto da donatore vivente ABO incompatibile (2010). Dal 2001 il prelievo di rene da donatore vivente viene realizzato con metodica laparoscopica e con metodica robotica a partire dal 2018. In oltre 30 anni di attività sono stati eseguiti 3000 trapianti, con un incremento che ha portato il Centro ad essere tra i primi in Italia per numero di trapianti realizzati in un anno. Un incremento del numero di interventi importante. Se si pensa che nei primi 19 anni sono 1000 gli interventi per passare a quota 2000 nei successi si anni ed arrivare a quota 3000 nel 2022. " Questo aumento è sicuramente dovuto al maggior numero di donatori, dall'impegno dell'equipe medica e dalle innovazioni che abbiamo cercato di portare avanti. - commenta il Direttore Prof. Paolo Rigotti - L'attività dei trapianti riguarda una multidisciplinarietà complessa. A questi numeri hanno contribuito anche diverse persone come gli infermieri, gli specialisti e anestesisti ( solo per citare alcune persone)." Tra queste eccellenze anche il programma di trapianto da vivente in modalità DECK (DECeased Kidney), un'innovazione a livello mondiale la cui fase sperimentale è partita nel marzo 2018 grazie al lavoro del Centro trapianti di rene e pancreas dell’Azienda ospedaliera dell’Università di Padova " Si tratta di una particolare tipologia di trapianto cross-over - spiega la Prof. Lucrezia Furian - nel caso del DECK la catena di scambio di donatori viventi tra coppie incompatibili viene innescata da un donatore deceduto. Questo aumenta le possibilità di incrocio tra i candidati al trapianto, riduce i tempi della lista d'attesa e permette di curare un numero maggiore di pazienti. La catena si conclude con la "restituzione" dell'organo da parte dell'ultimo donatore vivente a un paziente in lista d'attesa"
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