venerdì, 26 Aprile 2024
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Bottrighe, l’isola sotto al ponte spaventa la popolazione

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isola bottrigheCi stiamo avviando ormai alla fine dell’estate. La nuova stagione fredda è quindi alle porte e con essa arriveranno, come di consueto a novembre, anche le piene del Po. In riferimento a ciò la popolazione rivierasca è molto preoccupata. Da anni, infatti, si è formata una pericolosa isola di oltre duecento metri per cinquanta, in continua crescita, anche dal punto di vista della vegetazione, sotto il ponte “Brigata Cremona”, a valle di Bottrighe, rappresentando un problema, non di poco conto, per il normale deflusso del fiume. Occorre un’opera urgente di dragaggio e toglierla completamente.

Il sindaco Massimo Barbujani, facendosi interprete delle preoccupazioni della gente, ha già inviato due volte, nel 2011 e nel novembre 2014, una richiesta di delucidazione in merito, agli organi competenti, alle autorità regionali, provinciali, all’Aipo e a Veneto Strade. Finora tutto tace e Barbujani sarebbe pronto al terzo sollecito. Occorre muoversi, il tempo scorre velocemente e la situazione potrebbe aggravarsi. Sono trascorsi sessantaquattro anni da quel 14 novembre 1951, il tempo ha ormai cancellato quelle profonde ferite, ma il ricordo di quei giorni colmi di dolori, di ansie e di speranze, si mantiene vivo e si rinnova ogni qualvolta il grande fiume viene attraversato dalle piene che anche in questi ultimi anni hanno seminato disastri nel nord-ovest della nostra penisola. La sicurezza idraulica è sempre stata un problema di viva attualità. Nel corso dei secoli il maggiore fiume italiano ha seminato lutti e rovine tra le popolazioni rivierasche.

Dalla famosa rotta di Ficarolo del XII secolo, che spostò l’alveo del fiume più a nord dividendo in due parti l’antico territorio a sud di Adria e precisamente il territorio delle Corbole, molte alluvioni si susseguirono, soprattutto alla sinistra del fiume, dove si trovava la Corbola Veneta, ovvero Bottrighe. Nel secolo XVI, tra rotte e tracimazioni, il fiume uscì dal suo letto per ben sedici volte. Nell’autunno del 1772, dopo un inverno ed una primavera di piogge torrenziali, il Po straripò a Panarella. Il 19 ottobre 1792 il Po ruppe a Papozze e l’acqua allagò un territorio davvero vasto: da Polesella sino al mare, comprendendo tutte e due le parti del Canalbianco. Nel 1839, causa l’immensa quantità d’acqua scesa dalle montagne, molti fiumi italiani tracimarono allagando intere provincie, il Po per ben tre volte rinnovò consecutivamente la sua piena raggiungendo i 2,35 metri di altezza sopra la guardia. Il 4 ottobre 1882, oltre al Po, la nostra zona venne sommersa anche dalla rottura dell’Adige e Bottrighe rimase allagato per quasi cinque mesi con un altezza di un metro.

La popolazione non è affatto tranquilla. Anche sulla rampa di emergenza al ponte, quale priorità per la sicurezza, da tempo sottoscritta in accordo tra i comuni di Adria e Corbola, è calato il silenzio. C’è preoccupazione.

Roberto Marangoni