martedì, 6 Giugno 2023

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Decreto bollette e nuovo “piano Mattei”

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Il decreto conferma l’introduzione del bonus sociale per le bollette di luce e gas con sconti per le famiglie con un ISEE inferiore a 15mila euro

Ieri le Commissioni Finanza e Sanità e Lavoro si sono riunite per esaminare il decreto bollette.

Questo, una volta trasformato in legge con l’approvazione del Senato, confermerà notevoli vantaggi per i consumatori e per i cittadini meno abbienti e anche per le imprese.

Il decreto conferma l’introduzione del bonus sociale per le bollette di luce e gas con sconti per le famiglie con un ISEE inferiore a 15mila euro (già in vigore dal 2021 è stato prorogato fino al 30 giugno 2023). Potranno trarre beneficio da questa agevolazione anche le famiglie con almeno quattro figli e con un ISEE inferiore a 30mila euro annui, fino al 31 dicembre.

Il decreto prevede un bonus sociale anche per coloro che, a causa di determinate patologie, necessitano di apparecchiature mediche ad alto consumo di elettricità.

Inoltre, il D.L. n.34/2023 conferma la presenza di crediti d’imposta, seppur ridotti del 25% rispetto al passato, per le imprese con consumi elevati di energia elettrica e gas: si parla di uno sconto fiscale del 20%.

Nel frattempo, nell’ultimo periodo si è assistito ad un calo del prezzo del gas, del petrolio e dell’energia sui mercati internazionali, mentre l’Italia corre alla ricerca di nuovi contratti e partnership per una maggiore autonomia energetica.

Fin dal discorso di insediamento, Giorgia Meloni affermava che l’Italia dovesse farsi promotrice di un piano Mattei per l’Africa; per la premier si tratta di “recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo”.

In continuità con il governo Draghi si sono stretti maggiori rapporti con l’Algeria, l’Etiopia, la Libia, confermando anche l’amministratore delegato Descalzi alla guida dell’ENI, unica società partecipata dallo Stato che non ha subito un cambio di guida.

Secondo Davide Tabarelli di Nomisma Energia: “senza fare gli impianti in Italia”, e in particolare “una nuova linea di trasporto sul versante adriatico, serve a poco avere più gas a Sud”.

Qui il riferimento implicito è alle difficoltà e ai ritardi sugli investimenti del PNRR, che includono, tra gli altri, il potenziamento della linea adriatica. Un’opera che per Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM, richiederà quattro anni.

Giulia Sciarrotta

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