sabato, 27 Aprile 2024
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San Donà, case confiscate alla mafia assegnate ai disabili

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Due case nel centro di San Donà, appartenute all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, avranno presto dei nuovi inquilini, individuati tra persone disabili

Piazza Indipendenza a San Donà, con sullo sfondo il municipio della città

Anche il Veneto orientale non è immune alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Lo hanno dimostrato le inchieste condotte in questi anni dalla Procura antimafia di Venezia sulla presenza sul litorale di Eraclea di un presunto clan legato ai Casalesi. Inchiesta per cui è alle battute finali il maxi processo in aula bunker a Mestre. Ma lo dimostrano anche i frequenti casi di sequestri e confische di immobili appartenuti a organizzazioni della criminalità organizzata. Nella sola San Donà, ad esempio, negli anni sono stati confiscati un ufficio, 5 appartamenti, 3 garage, 2 posti auto coperti e una porzione di una villa.

Adesso due di questi immobili avranno presto dei nuovi inquilini, individuati tra le persone con più difficoltà. Un esempio significativo di riuso dei beni confiscati alla criminalità. Gli edifici interessati sono due appartamenti nella centrale via Aquileia, a due passi dal municipio.

L’iter per l’assegnazione dei due immobili è stato avviato dal Comune di San Donà, che nei giorni scorsi ha approvato una convenzione con il Comune di Cavallino-Treporti, referente per la Conferenza dei Sindaci del Veneto orientale per i fondi del PNRR che riguardano le progettualità di vita indipendente per persone con disabilità. Grazie alle risorse che arriveranno dai fondi PNRR, sarà possibile risistemare gli alloggi e finanziare le attività di supporto alle persone che ci abiteranno, in particolare gli educatori che accompagneranno i futuri inquilini, persone con disabilità, nella loro vita autonoma.

Case confiscate, presto l’assegnazione a persone con disabilità

L’individuazione dei soggetti con disabilità a cui verranno assegnati gli alloggi sarà curata in accordo tra i servizi sociali comunali e l’azienda sanitaria Usl 4 Veneto orientale, insieme alle associazioni di volontariato del territorio più direttamente impegnate nel settore.

I due appartamenti, che si trovano in una delle vie più centrali della città, erano stati assegnati da tempo dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati al Comune di San Donà che si era candidato proprio con questa progettualità, ma intoppi burocratici relativi a una delle due unità avevano impedito finora il rilascio di entrambi gli immobili.

“La convenzione è un importante passo avanti”, spiegano dal Comune, “nel dare attuazione a questo importante progetto che dà risposte anche alle famiglie, sempre più preoccupate del futuro dei propri figli con disabilità, e il PNRR è risultato un ottimo strumento per attivare progettualità innovative senza gravare sui bilanci comunali”.

Giovanni Monforte