venerdì, 29 Marzo 2024
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A Treviso “Lezioni di Follia” con il Festival Roba da Mati

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Una rassegna di arte inclusiva per portare in città il tema della salute mentale.

E’ questo il senso del festival “Robe da Mati”, giunto alla settima edizione, che da giovedì al 25 giugno prossimi toccherà i luoghi più significativi della città offrendo “Lezioni di Follia”, organizzato da Sol.Co. con la collaborazione di Città di Treviso.

Un appuntamento con la contemporaneità della commedia dell’arte da uno con il teatro civile alla Loggia del Cavalieri; una mostra di Outsider-Art a Santa Caterina; un premio a chi migliora il mondo con una follia; un incontro al Museo Bailo per celebrare l’anniversario di un’audace impresa dei trevigiani ed uno a Palazzo Giacomelli per indagare la visionarietà alla base di un successo imprenditoriale.

Le parole del Sindaco di Treviso

«Ringrazio Luciana Cremonese per aver condiviso ancora una volta con la nostra Città il grande lavoro che viene svolto con professionalità, umanità e cuore nel territorio a sostegno della persona attraverso la cooperativa Sol.Co.», le parole del sindaco Mario Conte. «Se nell’affrontare un tema come la Salute Mentale si riesce pure a creare bellezza e a diffondere, arte, cultura o altre modalità inedite per comunicare grandi messaggi non si può che sostenere con entusiasmo questa rassegna. “Robe da Mati” non solo ha una preziosa valenza sociale ma è anche il modo migliore per sensibilizzare la comunità a non vedere un eventuale svantaggio in un’accezione negativa e in termini di irreversibilità bensì come una nuova opportunità per l’individuo e il suo contesto sociale».

La presidente

«Ci occupiamo di inserimento lavorativo di persone con disagio psichico dal 1992», afferma Luciana Cremonese, presidente della cooperativa sociale Sol.Co. «e per festeggiare i nostri primi 25 anni di attività, nel 2017, abbiamo voluto proporre all’intera città le esperienze artistiche e culturali che da sempre condividiamo con i nostri soci, consapevoli del benessere che possono creare in tutte le persone, svantaggiate e non. Desideriamo puntare i riflettori su un tema complesso, che negli ultimi anni sta registrando una drammatica quanto “invisibile” espansione, perché è ponendo attenzione alla salute mentale che si può contrastare la malattia, del corpo ma anche della mente. Ecco, allora che arte visiva, teatro, musica, danza e incontri che in questi anni abbiamo proposto non sono solo evasione ma un’affermazione del valore della salute mentale, patrimonio comune fondamentale, soprattutto in questo momento, per arginare anche i disagi invisibili che destabilizzano il vivere quotidiano».

Ma Robe da Mati non è solo questo, continua Cremonese: «è esperienza virtuosa di sostenibilità sociale in un processo di economia circolare dove istituzione, privato profit e no profit dialogano costruendo bellezza in questo territorio».
Anche in questa edizione sono numerosi i partner e i sostenitori, nonché le collaborazioni che il festival instaura e rafforza per raccontare insieme follia e coraggio, potenzialità e sensibilità, diversità e creatività, ribellione e omologazione. E anche quest’anno si rinnova la collaborazione con Confcooperative Belluno Treviso, di cui Sol.Co. è socia, per la realizzazione dell’appuntamento conclusivo di “Scoop! la grande festa delle cooperative”, che dal 2019 propone un epilogo del festival a Cortina d’Ampezzo.

Il direttore artistico di Robe da Mati, Igor De Polo, ricorda che «Dal 2018 realizziamo anche l’anteprima È quasi robe da mati, a metà maggio, per ricordare che il 13 maggio 1978 fu promulgata la “Legge Basaglia”. Quest’anno, il 12 maggio, centinaia di persone hanno affollato la sede di Sol.Co. per conoscere, con la guida dei nostri responsabili, i diversi reparti e progetti della cooperativa, per poi partecipare al concerto della Do’Storieski Band tra gli scaffali del magazzino, attrezzato a platea per l’occasione. In quella serata abbiamo anche annunciato i tre finalisti del Premio Robe da Mati, che dal 2019 premia annualmente persone, associazioni o progetti che con la loro “follia” contribuiscono a migliorare il mondo. Fino al 12 giugno sarà possibile per tutti votare uno dei tre progetti selezionati dal comitato di gestione del Premio, costituito da (tramite i canali social di Sol.Co. e Robe da Mati) per eleggere il vincitore di questa quinta edizione, che sarà svelato e premiato il 14 giugno. Il buon numero di voti già raccolti ci indica che il Premio sta diventando una consuetudine consolidata e apprezzata».

Il programma

Ed ecco il programma completo degli appuntamenti (ingresso con offerta responsabile)

Giovedì 8 giugno (ore 21) alla Loggia dei Cavalieri, arrivano “Gli abitanti di Arlecchinia” di Claudia Contin Arlecchino, che porta al Festival il suo vario e turbolento mondo dei caratteri della Commedia dell’Arte, popolato di personaggi capaci di stravolgere le prospettive, che con le loro stranezze e devianze da secoli svelano un volto della nostra umanità spesso rifiutato perché di difficile lettura.

Sabato 10 giugno (ore 11) alla Sala Foffano del Museo Santa Caterina inaugura “Stand Alone”, mostra a cura di Silvana Crescini con le opere che Giacomo, detenuto nell’ospedale psichiatrico giudiziario dove Crescini ha condotto per decenni laboratori di pittura, e di Agostino Goldani (1915-1977), che per vent’anni ha raccontato la sua inquietudine dipingendo in una stanza inaccessibile agli altri. La mostra sarà aperta fino al 25 giugno, da martedì a domenica, dalle 10 alle 18. Ingresso a pagamento con biglietto museale.

Mercoledì 14 giugno (ore 16,30) a Palazzo Rinaldi si volgerà la cerimonia conclusiva della quinta edizione del Premio Robe da Mati, assegnato annualmente a un progetto, un gesto, a un soggetto fisico o giuridico, a un gruppo di persone che abbiano fatto dimostrazione di “follia che migliora il mondo”. La cerimonia prevede la presentazione dei tre candidati designati dal Comitato di Gestione del premio e la proclamazione del vincitore in base ai voti popolari raccolti fino al 12 giugno attraverso i canali social Robe da Mati e Sol.Co.

Giovedì 15 giugno (ore 21) alla Loggia dei Cavalieri “Cara Professoressa”, spettacolo di e con Beppe Casales ispirato alle Lettere a una professoressa” di don Lorenzo Milani, che affronta i temi dei diritti, dell’inclusione, della giustizia sociale. Un appassionato canto d’amore per la scuola pubblica scritto e interpretato dall’attore trevigiano che affida al personaggio di un bidello parole di coraggio, ribellione, responsabilità.

Mercoledì 21 giugno (ore 18) al Museo Bailo “Adamo ed Eva: quella folle impresa dei trevigiani”, incontro con Eugenio Manzato, GianPaolo Miotto e Fabrizio Malachin che, a trent’anni dall’acquisizione della grande opera di Arturo Martini, ripercorrono l’attività del Comitato per Adamo ed Eva che guidò la sottoscrizione popolare a cui presero parte 107 associazioni e 564 tra singoli cittadini, enti, imprese: la folle impresa di un’intera città che si mise in testa di adottare un capolavoro. E ci riuscì.

Giovedì 22 giugno (ore 18) a Palazzo Giacomelli “Le Follie dell’imprenditore”, incontro condotto dall’esperto di innovazione Alessandro Garofalo per conoscere le storie di Elena Ceschelli (Bevande Futuriste) e Fabio Brescancin (Ecor-NaturaSì). Due imprenditori che hanno sognato qualcosa che ancora non c’era, guidati dalla capacità di immaginare il futuro e da quel tanto di follia necessaria per sognare, ma anche per trasformare i sogni in realtà.

Sabato 15 luglio (ore 18) in Piazza Dibona a Cortina d’Ampezzo, tradizionale epilogo del festival a “Scoop! la grande festa delle cooperative” con Confcooperative Belluno e Treviso che da anni affida a Robe da Mati la direzione artistica dello spettacolo conclusivo. All’ombra del celebre campanile ampezzano andrà in scena “Oltre il Petrolio”, spettacolo di Patrizio Roversi ispirato ad alcuni dei video che ha girato durante i suoi viaggi in tutto il mondo. Con il contrappunto musicale del sax di Maurizio Camardi li presenta e li commenta ponendo in luce i grandi temi della salvaguardia ambientale e dei cambiamenti climatici, ma anche i piccoli gesti della nostra vita quotidiana ad essi indissolubilmente legati.

Tutte le informazioni si trovano anche sulla pagina Facebook del Festival.

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 Sol.Co. è una cooperativa sociale di tipo B che dal 1992 realizza percorsi di formazione lavoro e inserimento lavorativo per persone in situazione di svantaggio, per accrescere potenzialità, risorse e autonomie individuali: sono quasi 200 i percorsi individuali che ha accompagnato in 30 anni di attività.
La cooperativa presieduta da Luciana Cremonese si occupa imballaggio, assemblaggio e controllo qualità investendo nello sviluppo dei processi produttivi per offrire i migliori servizi e la più alta professionalità al giusto prezzo.

Un’attività avviata in un piccolo laboratorio e che oggi occupare circa 2.300 metri quadrati tra area produttiva e magazzino in un capannone alle porte di Treviso, dove ora lavorano mediamente circa 60 persone (il 70% delle quali con disagi mentali).

Da molti anni, l’impegno di Sol.Co. è volto anche a proporre esperienze culturali e artistiche per permettere anche a chi non era avvezzo a frequentare i luoghi dell’arte e della cultura di avvicinarsi a idee e temi importanti. E partecipare a spettacoli teatrali, letture e proiezioni cinematografiche è diventato, per chi lavora in Sol.Co, una consuetudine, un modo per scambiare opinioni e condividere emozioni. Per stare insieme, a prescindere dalle capacità e dalle storie personali di ciascuno.

Da queste premesse, per festeggiare il 25 anni di Sol.Co., nel 2017 è nato Robe da Mati, progetto creato con l’obiettivo di condividere esperienze culturali sul tema della Follia e organizzato con il Comune di Treviso. Da allora Robe da Mati è cresciuto lentamente, potendosi così radicare come tradizione culturale anche nei più difficili anni del necessario distanziamento.

Dal 2018 prevede anche l’anteprima È quasi robe da mati a metà maggio, per ricordare che il 13 maggio 1978 fu promulgata la “Legge Basaglia”, che ha portato radicali trasformazioni nella vita delle persone con problemi psichiatrici.

Nel 2019 nasce il Premio Robe da Mati, assegnato annualmente a un progetto o un gesto di un soggetto fisico o giuridico o ad un gruppo di persone che hanno dimostrato come la “follia migliora il mondo”.

Nel 2019 Robe da Mati è stato finalista del premio Bitac, assegnato dalla Borsa italiana del turismo cooperativo e associativo che premia i progetti più innovativi di turismo sostenibile e responsabile.

Dal 2019 Robe da Mati si conclude in piazza A. Dibona a Cortina d’Ampezzo, proponendo l’appuntamento di chiusura di Scoop!, la grande festa delle cooperative realizzata da Confcooperative Belluno e Treviso.

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