In Veneto nel 2019 i pronto soccorso di Padova, Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Schiavonia, Abano e il Punto di primo intervento di Montagnana e hanno registrato 409 accessi di donne vittime di abuso
I dati Istat mostrano che, in Italia, il 31,5% delle donne, di età compresa fra i 16 e i 70 anni, ha subito, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza psicologica, fisica o sessuale.
Presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, il Servizio di Analisi Criminale effettua, attraverso l’estrapolazione di dati statistici, l’analisi di tutti gli episodi delittuosi che integrino fattispecie riconducibili alla violenza di genere.
Si osserva che, nel periodo compreso fra il 1 gennaio e il 4 giugno 2023, sono stati registrati 138 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 41 uccise in ambito famigliare o affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner.
Alla luce degli ultimi avvenimenti, fra cui quello di Giulia Tramontano, in questi giorni, il Consiglio dei Ministri ha esaminato la bozza del disegno di legge per un’ulteriore stretta alle norme contro la violenza sulle donne.
Il Codice Rosa
Per quanto concerne l’assistenza alle vittime, in Italia è stato istituito il Codice Rosa: un percorso di accesso al pronto soccorso che prevede la presa in carico delle donne che hanno subito violenza e degli eventuali figli minori testimoni o vittime, a loro volta, di abuso; il percorso prevede visite mediche, consulenze specifiche, segnalazioni ai servizi sociali, eventuale consulenza medico-legale e denuncia al posto di polizia, valutazione del rischio alla dimissione.
Nel momento in cui si accede al pronto soccorso, l’infermiere del Triage attiva il processo per la presa in carico della vittima e la accompagna fino alla dimissione e al raccordo con i servizi del territorio.
Oltre alla segnalazione al centro Antiviolenza, nelle situazioni in cui si incorre in un rischio per l’incolumità della donna, è previsto un temporaneo ricovero ospedaliero o luogo protetto-rifugio, come lo sono le comunità mamma-bambino.
La situazione in Veneto
In Veneto, la legge regionale 23 aprile 2013, n.5 “Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne” prevede che la regione ponga in essere azioni volte alla tutela e al recupero di condizioni di vita normali delle donne vittime di violenza ma anche attività mirate al contrasto del fenomeno.
Sempre nella Regione Veneto, molte sono le donne a ricorrere alle cure degli ospedali dell’Ulss 6 Euganea nei quali è attivo il Codice Rosa così da assicurare la presa in carico delle donne.
Nel 2019 i pronto soccorso dei poli ospedalieri di Padova, Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Schiavonia, il Punto di primo intervento di Montagnana ed il pronto soccorso di Abano Terme hanno registrato 409 accessi di donne vittime di abuso, con diagnosi di aggressione.
Maria Rachela Scampoli, psicologa e psicoterapeuta del Consultorio familiare di Monselice, componente Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ulss 6, osserva: “Dal 2019 è attiva la nuova procedura di accoglienza per le donne vittime di violenza di genere, grazie alla quale è stato possibile migliorare e uniformare le prassi ospedaliere e territoriali. Grande attenzione è stata posta alla formazione del personale al fine di implementare la capacità di valutazione del rischio per l’incolumità della donna e la sua dimissione insicurezza, grazie anche a un miglior coordinamento tra servizi”.
Giulia Sciarrotta