domenica, 1 Ottobre 2023
 
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Torture e pestaggi in Questura, 5 poliziotti arrestati a Verona

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Indagini sotto copertura svelano abusi di potere all’interno della Questura di Verona

Durante un’indagine durata otto mesi condotta dalla squadra mobile di Verona, sono stati scoperti episodi di violenze e torture perpetrati da cinque agenti della polizia. Gli investigatori hanno segretamente raccolto prove audiovisive, documentando gli abusi commessi tra le pareti della Questura. Questo lavoro silenzioso ha portato all’emissione di un provvedimento di arresti domiciliari nei confronti di un ispettore e quattro agenti, accusati di aver abusato delle persone sottoposte alla loro custodia in almeno sette occasioni.

Tradimento della funzione e violazione dei diritti: le accuse contro gli agenti

L’ordinanza del giudice per le indagini preliminari Livia Magri, che ha disposto le misure cautelari, sottolinea il tradimento della funzione da parte degli indagati e la compressione dei diritti e delle libertà delle persone sottoposte alla loro autorità. Gli agenti sono accusati di aver offeso la dignità delle vittime, creando disordine e minacciando la pubblica sicurezza. Le indagini hanno rivelato che i cinque agenti avrebbero maltrattato le vittime con schiaffi, insulti e spray al peperoncino. Uno dei casi riportati dall’ordinanza descrive come due poliziotti abbiano picchiato una persona sottoposta a fermo di identificazione, costringendola a urinare nella stanza degli arrestati e utilizzandola per pulire il pavimento come uno straccio. Altri reati contestati includono lesioni, falso, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio.

Implicazioni più vaste: altri agenti sotto inchiesta e rimozione dagli incarichi

L’indagine non si è limitata ai cinque agenti coinvolti direttamente negli abusi, ma ha coinvolto anche altri poliziotti che avrebbero assistito alle violenze senza intervenire o segnalare gli abusi. Come risultato, il questore di Verona Roberto Massucci ha deciso di rimuovere dai loro incarichi altri 23 agenti, anche se non erano direttamente coinvolti negli abusi. Questa azione è stata presa per garantire che tutti coloro che hanno mancato di imporre la legge o di segnalare le violazioni siano tenuti responsabili. La fiducia nell’operato della questura di Verona rimane salda, come evidenziato dal capo della Polizia Vittorio Pisani, che ringrazia la procura di Verona per aver delegato le indagini alla squadra mobile, affermando che l’amministrazione affronterà questa situazione con la solita dignità e compostezza.

Misure necessarie per prevenire futuri abusi di potere

La rivelazione di tali abusi di potere all’interno della Questura di Verona ha sollevato la necessità di adottare misure preventive per evitare che tali episodi si ripetano in futuro. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso preoccupazione per il caso di Verona e ha affermato che se i magistrati hanno avviato un procedimento penale, è importante dimostrare l’innocenza degli agenti, ma anche garantire che coloro che sono colpevoli siano puniti. La senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Cucchi, ha sottolineato l’importanza di introdurre nel sistema normativo italiano un codice identificativo per il personale delle forze di polizia e l’uso di bodycam da apporre sulle divise o sui caschi degli agenti, allo scopo di aumentare la trasparenza e prevenire abusi. Queste misure potrebbero contribuire a creare un ambiente di maggior responsabilità e a tutelare i diritti delle persone sottoposte alla custodia delle forze dell’ordine.

Enrico Caccin

 
 
 

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