domenica, 28 Aprile 2024
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Granchio Blu, da inizio anno in Veneto raccolte 326 tonnellate. Zaia: “Spacca tutto e fa disastri” I VIDEO

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Il presidente del Veneto Luca Zaia ha mostrato due esemplari di granchio blu, un maschio e una femmina, in conferenza stampa

Da inizio anno in Veneto sono state raccolte 326 tonnellate di granchio blu; ad agosto, 84 tonnellate a Scardovari (Rovigo) e 29 a Pila.

Sono numeri impressionanti quelli presentati questa mattina in conferenza stampa a Palazzo Balbi dal presidente della Regione Luca Zaia.

Per questo, da domani, partirà un progetto di posa di 300 nasse da parte di Arpav e Veneto Agricoltura, per monitorare la diffusione e la distribuzione dell’alieno invisibile a 10 zampe che sta mettendo in ginocchio l’Alto Adriatico. L’obiettivo è capire dimensioni e diffusione per genere del granchio blu per poter programmare migliori misure di contenimento.

“È una tragedia, siamo molto preoccupati” ha detto Zaia, che ha spiegato: “Come Regione abbiamo già stanziato 80 mila euro per i primi studi, mentre il Governo ha stanziato quasi 3 milioni. Abbiamo dichiarato lo stato di calamità il 24 luglio e chiesto lo stato di emergenza nazionale”.

(Continua dopo video e gallery…)

Come è arrivato il granchio blu in Veneto

La biologa Franca Baldessin ha spiegato che il granchio blu, è arrivato dall’America nelle nostre zone attraverso l’acqua di stiva delle navi. Il suo habitat preferito è la zona sabbiosa e fangosa come la laguna e durante il periodo dell’accoppiamento a fine estate una sola femmina può produrre 8 milioni di uova.

Come contrastare la diffusione del granchio blu

La biologa ha quindi chiarito che nello stadio larvale, i predatori del granchio blu sono altri pesci, uccelli o tartarughe, mentre quando diventano grandi (possono raggiungere una larghezza anche di 23 centimetri) sono più difficilmente preda di altri animali.

Una speranza però c’è: il granchio blu è cannibile. Gli esemplari più grandi, se non trovano vongole, orate o branzini con cui sfamarsi mangiano i più piccoli.

Il grido d’allarme dei pescatori

Alcuni pescatori della cooperativa San Marco di Burano hanno spiegato che i granchi blu danneggiano le reti da pesca, mangiano vongole e orate e probabilmente causeranno un inevitabile cambiamento della biodiversità di laguna e mare. “Il problema principale è smaltirli, sono troppi: l’anno scorso pescavamo 6 o 7 granchi blu a settimana, ora siamo arrivati a 200 al giorno” hanno dichiarato.