È morto di tumore al colon il mafioso di 62 anni, dopo 30 di latitanza e nemmeno uno di carcere se ne va portando con se troppi segreti
Era malato da tempo di tumore al colon, arrivato ormai allo stadio terminale. Quando lo scorso 16 gennaio è stato arrestato presso la clinica dove si sottoponeva alla chemioterapia era chiaro che non avrebbe avuto vita lunga. Dopo alcuni giorni è morto nell’ospedale dell’Aquila il boss Matteo Messina Denaro, stragista di Cosa Nostra arrestato a gennaio dopo 30 anni di latitanza. Se ne va portando con se troppi segreti.
Matteo Messina Denaro è stato il rampollo arrogante del boss storico di Castelvetrano, don Ciccio Messina Denaro, poi lo stragista cresciuto con Totò Riina, il fidato consigliere di Bernardo Provenzano, il collega d’azione di Giuseppe Graviano, nipote di uno dei primi finanziatori di Silvio Berlusconi.
Il Sindaco di Castelvetrano “il suo arresto una liberazione”
“Per Castelvetrano la morte di Messina Denaro rappresenta la chiusura di un capitolo e l’apertura di un nuovo capitolo“. A dirlo è il sindaco della città che ha dato i natali al boss morto nella notte. “Serve sempre rispetto davanti alla morte – dice il primo cittadino – perché contrariamente ai mafiosi, noi la vita la rispettiamo fino alla morte, ma non possiamo dimenticare chi è stato Messina Denaro, un assassino, uno stragista che ha fatto male alla sua terra. Che con la sua presenza-assenza ha tenuto lontano da queste terre tanti imprenditori che probabilmente avrebbero creato posti di lavoro“. “Quell’uomo ha condizionato questa città – dice – il ricordo che si ha è quello di un giovane prepotente che si godeva la vita con macchine grosse, e guai a sbarrargli la strada, altrimenti perdevi la vita“.
