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In Basilica a Vicenza una mostra sugli anni del beat e del pop tra i Sessanta e i Settanta: "Liberi di sognare"

mostra pop beat logo

Il logo della mostra "Pop Beat che si terrà in Basilica"

Un centinaio di opere di 35 artisti: pittura ma anche scultura, letteratura e musica

Il logo della mostra "Pop Beat che si terrà in Basilica"
Pittura, scultura, musica e letteratura: la cultura degli anni '60 e '70 sarà protagonista, per tre mesi, in Basilica. Dopo il successo dell’esposizione delle tre opere di Caravaggio, Van Dyck e Sassolino, che durerà fino al 4 febbraio, prenderà il via il 2 marzo la mostra “Pop/Beat, Italia 1960-1979 liberi di sognare”. La mostra è stata presentata nella sede del municipio a palazzo Trissino dal sindaco Giacomo Possamai, l’assessore alla cultura Ilaria Fantin, il curatore e ideatore Roberto Floreani e da Michele Pizzi, direttore generale di Silvana editoriale, che assieme al Comune produce la mostra, che può contare su un importante contributo di Intesa Sanpaolo. Il coordinatore del progetto per Silvana editoriale è Jacopo Bulgarini d'Elci. “Questa sarà la prima mostra di mandato per l’amministrazione attuale - ha sottolineato il sindaco - E' una rassegna inedita in Italia, che contribuirà a rendere la Basilica un'agorà, un luogo d'incontro, specie oltre i confini della città.”
La presentazione della mostra sul beat e pop: Fantin, Possamai, Floreani e Pizzi
Il progetto che conta su importanti prestiti di musei, gallerie e collezioni private, racconterà, attraverso un centinaio di opere di trentacinque artisti, la generazione del pop e beat italiano. Saranno presenti opere di Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Paolo Baratella, Roberto Barni, Gianni Bertini, Alik Cavaliere, Mario Ceroli, Claudio Cintoli, Lucio del Pezzo, Fernando De Filippi, Bruno di Bello, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Pietro Gallina, Piero Gilardi, Sergio Lombardo, Roberto Malquori, Renato Mambor, Elio Marchegiani, Umberto Mariani, Gino Marotta, Titina Maselli, Fabio Mauri, Aldo Mondino, Ugo Nespolo, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Concetto Pozzati, Mimmo Rotella, Sergio Sarri, Mario Schifano, Giangiacomo Spadari, Tino Stefanoni, Cesare Tacchi, Emilio Tandini.
Roberto Floreani e Michele Pizzi di Silvana editoriale
L'esposizione durerà sino al 30 giugno e in Basilica sarà diffusa come colonna sonora la musica di quegli anni, accompagnata dai documenti originali di Gianni Milano, poeta e pedagogista italiano che diventò voce e guida del beat italiano. ”Sarà una mostra che punterà a porre al centro dell’attenzione la città di Vicenza - ha spiegato Roberto Floreani - andando a riscoprire la sensazione di libertà e speranza di quegli anni, dando priorità a ciò che gli artisti raccontavano di loro stessi e riscoprendo ciò che si sognava in quegli anni, di cui molto ancora, non realizzato”. La mostra racconterà l’esplosione dell'arte avvenuta negli anni ‘60 e che concluderà il suo viaggio con la fine degli anni Settanta. ”Sento molto mia questa iniziativa - ha sottolineato  l’assessore Fantin - perché racchiude sogni, utopie e cambiamenti di un’epoca italiana che spesso non viene messa in risalto e che invece cercheremo, con queste esposizioni, di rendere attrattiva anche per le giovani generazioni”. Verranno proposti infine eventi e laboratori per le scuole, in collaborazione con il Comune, la biblioteca, Vicenza Jazz, il cinema Odeon, il festival Poetry Vicenza, La Piccionaia, Thema Teatro e il conservatorio  Pedrollo. Il costo della mostra - ha spiegato il sindaco - è ancora in fase di definizione e sarà precisato più avanti.

Francesca Piovesan

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