Per la Cna di Treviso la nuova ritenuta sui bonifici per le riqualificazioni penalizzerà le pmi
Una modifica che manderà in crisi la liquidità delle piccole e medie imprese. La Cna di Treviso non risparmia critiche alla modifica della ritenuta applicata sui bonifici bancari collegati alle operazioni di ristrutturazione e efficienza energetica delle abitazioni e degli immobili da parte delle imprese che concedono le detrazioni fiscali. La legge di Bilancio, infatti, ha alzato l’aliquota dall’8 all’11%.
“Chiediamo da anni che la riducano dall’8% al 4%, invece l’anno innalzata all’11% – protesta Luca Frare, presidente di Cna territoriale di Treviso – E’ un’operazione che ci lascia interdetti e che avrà ricadute pesanti sul settore”.
La ritenuta venne introdotta partire dal 1° luglio 2010: originariamente fissata al 10%, venne portata al 4%, per essere in seguito stabilita nella misura dell’8% dal 1° gennaio 2015. Tra un mese, scatterà l’incremento all’11% della ritenuta operata dagli istituti di credito e da Poste Italiane all’atto di accredito dei pagamenti eseguiti con bonifici “parlanti” dai contribuenti. La Cna cita le stime del governo stesso: la misura vale 1,22 miliardi di euro in meno per le imprese che eseguono i lavori edilizi per i quali spettano le detrazioni fiscali. Condizioni insostenibili per le pmi, secondo l’associazione di categoria, a fronte di margini già limitati: secondo la banca dati degli Indicatori Sintetici di Affidabilità su 100 euro di ricavi, il reddito per l’impresa è poco più di 10 euro.
“Significa che il Governo si è messo in testa di chiedere alle imprese di anticipare il 110% del reddito – ribadisce Frare -. In questi casi la creazione di un credito d’imposta è certa, come è certo che se l’imprenditore vuole recuperare il credito, avvalendosi della compensazione, è costretto a pagare un professionista per il visto di conformità o aspettare lunghi anni per ottenerne il rimborso”. “E non vengano a raccontare che l’aumento della ritenuta serve a combattere l’evasione – conclude il presidente di Cna -. Per combattere l’evasione è sufficiente anche una ritenuta dello 0,1%, tanto basta alle banche per comunicare all’Agenzia delle Entrate il pagamento effettuato all’impresa”.