sabato, 27 Aprile 2024
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È morto Vladimiro Riva, vulcanico ideatore di molte iniziative in nome del turismo, da Vicenza nell’Unesco fino alle feste popolari

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Aveva 78 anni: aveva grandi capacità di relazione e di guardare oltre le mura cittadine

Vladimiro Riva nel 1982 scherza Cassius Clay

E’ morto Vladimiro Riva, personaggio assai noto a Vicenza e non solo. Imprenditore edilizio negli anni anni Sessanta, giovanissimo, ha realizzato molto a  Vicenza, città cui ha sempre voluto bene anche se ne vedeva con chiarezza i limiti. Ha avuto due qualità non frequenti in città: la capacità di collegamenti, fare squadra come si dice, e la capacità di guardare oltre le mura e avere strategia.

Riva era ricoverato da un paio di settimane al San Bortolo. Aveva 78 anni ed era padre di cinque figli: Jennifer, Marta, Micol, Margherita e Vladi junior. Dinamico organizzatore, vulcanico nelle sue iniziative, era tuttora consigliere delegato del consorzio di promozione turistica Vicenza è, che aveva fondato nel 1991. Dal 1990 al 1994 era stato anche presidente delle Aim.

Un primo piano recente di Vladimiro Riva

Al suo nome, come riconobbe il marchese Roi, resta legato il riconoscimento di Vicenza nella lista dell’Unesco nel 1994. Roi, che pure si diede da fare per raggiungere l’obiettivo grazie ai suoi contatti internazionali, in un’intervista nel 2005 mi confermò che l’idea di inserire Vicenza nella World Heritage List fu di Riva che poi lo coinvolse. E’ rimasta celebre la fotografia di Riva che porta i documenti alla sede dell’Unesco a Parigi accompagnato da Manuela Dal Lago, che era vicepresidente della Provincia.

Fu lui a creare il primo e unico esempio di metrò di superficie a Vicenza nel 1991

Nella primavera del 1991 ecco il treno navetta per la Fiera: si riconoscono il sindaco Variati e la consiegliere regionale Lia Sartori

Ma a lui vanno molti altri riconoscimenti: dalla creazione della Vicenza Film Commission che valorizza i talenti vicentini anche alla Mostra di Venezia, all’impegno per promuovere i prodotti enogastronomici vicentini, che portò a una raccolta di ventidue libri editi da Terra Ferma. E’ merito suo se la Basilica palladiana e il ponte vecchio di Bassano sono stati dichiarati Monumento nazionale. Lo stesso impegno lo stava mettendo per avere lo stesso status anche per il teatro olimpico.

Riva con Manuela Dal Lago a Parigi con i documenti per l’Unesco

Riva è stato anche segretario della Dc a Vicenza e anima dei dorotei locali. Grande amico di Danilo Longhi, da presidente della Camera di commercio Longhi lo volle alla testa anche di Vicenza Qualità oltre che nel board di iniziative nazionali anche per l’ingresso nell’euro.

Ma il suo attivismo era irrefrenabile. Persona di intelligenza vivace, tra l’altro negli anni Novanta fu di Riva l’idea delle feste popolari estive, ognuna affollata di decine di migliaia di persona: la Festa sotto le mure di fine luglio alla festa lungo i portici di Monte Berico a inizi settembre. Fu lui che inventò nel 1999 il Ristorante Palladio, ovvero la Cena in corso Palladio l’8 settembre.

Il riconoscimento ufficiale del 1994 sull’inserimento di Vicenza nell’Unesco

Da presidente delle Aim fu un innovatore, a cominciare dalla battaglia per gestire il “ciclo completo dell’acqua”: ma inventò anche il primo e unico esempio di metropolitana di superficie a Vicenza, con il collegamento ferroviario tra Anconetta e la Fiera di Vicenza nel 1991. L’idea non ebbe seguito perché c’era bisogno di scambi elettrificati in stazione, che allora non c’erano e obbligavano così i passeggeri a scendere e cambiare treno. Finora, da quell’intuizione, non sono riusciti a realizzare un collegamento quotidiano.

Era avanti con i tempi. Tant’è che fece elaborare alle Aim un progetto per realizzare nei primi anni Novanta anche il filobus a trazione elettrica tra Ponte Alto e il centro, da realizzare sul sedime della vecchia littorina. Dopo trent’anni ne stiamo ancora parlando.

Suo braccio destro al consorzio e prima ancora all’Apt è stata da sempre Carla Padovan, che da molti anni è il direttore di Vicenza è.

Vogliamo ricordarlo con un sua foto famosa, scattata a Roma nel 1982: Riva fa finta di prendere a pugni Cassius Clay che a sua volyta finge di essere arrabbiato e stringe i pugni sulla poltrona. Riva era assieme a lui quella famosa sera quando uscirono a cena assieme Sergio Leone, Robert De Niro, Gabriel Garica Marquez e Gianni Minà, che lui frequentava in quel periodo. Incontrò anche Cary Grant, per caso, in una vacanza ai Caraibi. Negli anni Settanta, nel periodo delle radio libere, portò a Vicenza anche Tony Curtis. Insomma, era persona di grande capacità relazionale, tant’è che molti articoli sulla città e la provincia usciti su riviste nazionali sono dovuti alle sue capacità.

Per chi è interessato, nel mio recente libro su Vicenza negli anni Novanta “Che freccia Vicenza Novanta” ci sono molte testimonianze delle sue attività. (a. d. l.)