domenica, 28 Aprile 2024
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Grandi navi a Venezia, un doppio cambio che coinvolgerà sia la terraferma che la parte lagunare

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Fusina sarà homeport per le crociere, verrà posta anche una grande attenzione anche sui temi ambientali

Grosse novità in arrivo per le navi in transito a Venezia, con la doppia novità del nuovo terminal di Fusina e del contemporaneo escavo del Canale Vittorio Emanuele III per il collegamento alla stazione Marittima del canale dei Petroli.
Il decreto Draghi del 2021 aveva in pratica bloccato il passaggio delle grandi navi per San Marco e il canale della Giudecca, salvando Venezia dalla black list dell’Unesco ma in pratica bloccando l’operatività della stazione marittima con il “trasloco” delle navi da crociera nell’area industriale in approdi spesso provvisori. Quest’anno, però, si avvia un doppio cambio che coinvolgerà sia la terraferma che la parte lagunare.
Prima novità, il rinnovato terminal di Fusina, che diventerà nelle intenzioni dei costruttori, il punto di arrivo privilegiato per le navi da crociere di lusso, quelle conosciute comunemente come “grandi navi” proprio dal decreto Draghi, di lunghezza compresa tra 210 e 250 metri e stazza di 55-60 mila tonnellate.
Il nuovo terminal di Fusina sarà costruito su un solo piano con due aree per l’imbarco e lo sbarco in modalità “homeport” e area di tremila metri quadrati per ospitare Dogana, Guardia di finanza, polizia di frontiera, Ufficio di sanità marittima, Agenzie e Portabagagli. Per la sua costruzione saranno investiti quasi cinque milioni di euro e permetterà l’approdo e la gestione di due navi in contemporanea e 400 passeggeri all’ora.
Contemporaneamente, l’associazione temporanea di imprese che comprende “Proger Aqua – Consorzio Stabile” e “Hmr Ambiente Sri” si è aggiudicata il bando di gara per l’escavo del canale Vittorio Emanuele Ill grazie al quale la marittima potrà riaprire ai traffici delle navi di medie e piccole dimensioni. I progetti passeranno ora al vaglio della Via (Valutazione d’impatto ambientale) prima della fase di progettazione definitiva ed esecutiva. Il progetto scelto ha tenuto conto dei parametri indicati dalla procedura di gara pubblica e studio di impatto ambientale.
“Grande attenzione – spiegano i vincitori – è stata data agli aspetti ambientali con specifici approfondimenti idrodinamici oltre a simulazioni di navigazione, oltre allo studio degli effetti dell’intervento in relazione al disinquinamento dei canali, e alla ricostruzione di strutture necessarie all’implementazione dell’equilibrio morfologico”.
Il progetto, per il primo stralcio, prevede l’escavo manutentivo del canale alla profondità di meno otto metri sul livello del medio mare i per un investimento pari a 21 milioni di euro.
Massimo Tonizzo