domenica, 28 Aprile 2024
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Lavia con il “curioso accidente” di Goldoni è la Primavera del teatro: efficace, innovativo e divertente

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Molti applausi, convinti e giustificati, al comunale di Thiene: compagnia brillante, regia da lodare

Gabriele Lavia e Federica Martini, padre e figlia sulla scena

Non si sa se lodare di più l’interpretazione dell’attore, le capacità del regista o il talento del capomico nel guidare i più giovani interpreti di questo Curioso accidente goldoniano, che al Comunale di Thiene ha raccolto vasti e giustificati consensi. Gabriele Lavia costruisce una commedia innovativa per molti motivi su un testo che già di suo offre spunti d’interesse, vuoi per l’ambientazione in una società evoluta, com’è presentata quella olandese del Settecento, oppure per la presenza da protagonista del mercante (non usuale) vuoi per la caratterizzazione della furba figlia (una esemplare Federica Di Martino) che padroneggia questa divertente commedia degli equivoci, tra innamoramenti veri e matrimoni inattesi.

L’intepretazione di Lavia, naturalmente, è magistrale: armonizza i differenti registri di monsiuer Filiberto, il protagonista, che vanno dalla preoccupazione all’ironia, sempre efficace, misurato e divertente. La sua regia inoltre offre, come si diceva, parecchie novità: abolisce, come spesso accade per lui, la quarta parete e porta il pubblico perfino sul palco; la scenografia c’è ma appare semidistrutta sullo sfondo; una passerella collega il palcoscenico alla platea, eliminando ulteriormente ogni divisione con il pubblico; non c’è solo recitazione, ma anche molta musica, con una colonna sonora suonata da due pianoforti verticali, arricchita da parecchi motivi musicali cantati da tutti; perfino il camerino è allestito sul palco.

È un gioco di teatro nel teatro che salta dal testo del Settecento alla multiforme sensibilità contemporanea, una scelta che contribuisce a rendere vivace e interessante la commedia. L’abilità del regista sta anche nel fatto di rendere giocose quasi tre ore di spettacolo sempre tenendolo in equilibrio senza mai cadere nella farsa, il che è un attimo in queste situazioni.

C’è chi fra il pubblico ha parlato di Lavia come di un mostro di recitazione. Non si può che concordare, E c’è chi, assistendo a questo allestimento, s’è ricordato del Curioso accidente di oltre sessant’anni fa di Cesco Baseggio, ma è come dire che la Cinquecento prodotta allora dalla Fiat sia migliore della stessa auto fabbricata oggi. Senza voler stilare una classifica di meriti fra gli attori, si tratta semplicemente di due situazioni storiche e culturali differenti. Lavia produce uno spettacolo di pregio adatto al terzo millennio.

E guida con sicurezza una compagnia di attori che oltre alla freschezza della gioventù trasmettono empatia e carattere. Fra tutti, spicca monsieur de la Cotterie nella commedia, ossia Simone Toni che è un treno di inventiva e simpatia. Ma non sono da meno Giorgia Salari, Andrea Nicolini (nel doppio ruolo di monsieur Riccardo e di pianista), Lorenzo Teerenzi, Beatrice Checcherini, Lorenzo Volpe (Arlecchino) e Leonardo Nicolini secondo pianista.

Andate a vederlo, si replica anche giovedì 21. Ne vale la pena. È la primavera del teatro, non solo perché sono i giorni dell’equinozio, e alla faccia dei suoi 82 (dichiarati sul palcoscenico, anche se li compie a ottobre) anni. Qui si tocca con mano il teatro di alto livello.

Antonio Di Lorenzo