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Ricordato a Rosolina il carabiniere Antonio Ferro e l’eccidio di Malga Bala

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A Rosolina nella piazza intitolata al militare dell’Arma ucciso è stata deposta una corona di alloro

Martedì 26 marzo 2024, nel comune di Rosolina (RO), è stato ricordato l’80° anniversario dell’eccidio di Malga Bala (oggi Slovenia), di cui alla nota a seguito, in cui furono trucidati dodici giovani militari dell’Arma, tra cui il Carabiniere Antonio Ferro, decorato con Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” ed originario del Polesine. La commemorazione si è svolta inizialmente con la deposizione di un cuscino di fiori sulla tomba del Carabiniere Antonio Ferro, presso il cimitero di Rosolina, ed è proseguita nella piazza intitolata ad Antonio Ferro con la deposizione di una corona presso il cippo dedicato ai “Carabinieri caduti per la Patria nell’adempimento del loro servizio”. Alla cerimonia hanno partecipato il Prefetto di Rovigo, Clemente Di Nuzzo, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Rovigo, colonnello Edoardo Campora, il Questore di Rovigo, Giovanni Battista Scali, il Comandante della Compagnia di Adria, maggiore Pietro Gatto, il Sindaco di Rosolina, Michele Grossato, e la signora Natalia Ferro (sorella di Antonio e detentrice della medaglia) con nutrita rappresentanza di Comandanti e Carabinieri delle Stazioni della Compagnia di Adria nonché dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

Due le cerimonie quest’anno

A seguire i rappresentanti dell’Arma hanno incontrato, insieme alla signora Natalia e all’Amministrazione Comunale, gli alunni della Scuola Secondaria “Marin Sanudo il Giovane” di Rosolina. Quest’anno, la cerimonia locale ha fatto seguito alla solenne commemorazione che si è tenuta – la mattina di lunedì 25 marzo – a Tarvisio (UD), alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri nonché dei familiari delle vittime, lì giunti da tutta Italia.

Antonio Ferro nasce a Rosolina (RO) il 10 febbraio del 1923, è il primo dei tre figli di Agostino e Ida Lazzarin. All’età di 19 anni, siamo nell’anno 1942, viene arruolato nell’Arma dei Carabinieri quale Carabiniere ausiliario presso la Legione Allievi di Roma. Dopo la scuola di formazione viene prima trasferito al Comando Legione Carabinieri Reali di Padova e, nel febbraio 1944, dopo un breve periodo presso la Stazione di Fusine Valromana (UD), viene destinato al Posto Fisso di Bretto di Sotto, nel comune di Tarvisio (UD), ora territorio sloveno. Era l’inverno 1943 quando, a causa della situazione di guerriglia in corso, fu costituito un distaccamento fisso di Carabinieri a protezione della centrale idroelettrica in località Valle di Bretto di Sotto che forniva energia all’intera vallata.

Il distaccamento, costituito da 16 uomini comandati da un Sottufficiale ed accasermato in un fabbricato della centrale posto alla base della condotta forzata, iniziò il servizio il 28 gennaio 1944. Dopo circa due mesi, la sera del 23 marzo, i 12 militari dell’Arma presenti all’interno del distaccamento venivano sopraffatti e catturati da partigiani slavi in agguato nelle vicinanze. La stessa notte, sotto strettissima vigilanza, gli undici Carabinieri ed il Vice Brigadiere Comandante furono condotti, dopo ore di cammino, in Valle Bausizza, sino a giungere, uno o due giorni dopo, a Malga Bala (oggi Slovenia). Qui furono depredati dei loro averi e trucidati, dopo violenze disumane che sopportavano con stoica dignità di soldati. Scattato l’allarme, ormai tardivo, le ricerche dettero esito positivo solo dopo diversi giorni allorquando, il 31 marzo, poco distante dalla Malga furono rinvenute, parzialmente coperte dalla neve, le salme dei dodici sventurati. Raccolte e trasportate a fondo valle, il 2 aprile furono poi trasferite a Tarvisio.

Medaglia d’oro al valor civile

Il 27 marzo 2009, il Presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del Carabiniere Antonio Ferro, del Vice Brigadiere Dino Perpignano e degli altri dieci Carabinieri Pasquale Ruggiero, Domenico Giuseppe Dal Vecchio, Lindo Bertogli, Primo Amenici, Adelmino Zilio, Attilio Franzan, Fernando Ferretti, Ridolfo Colzi, Piero Tognazzo e Michele Castellano la Medaglia d’Oro al Merito Civile, con la seguente motivazione:

“Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, in servizio presso il posto fisso di Bretto Inferiore, unitamente ad altri commilitoni, veniva catturato da truppe irregolari di partigiani slavi, che, a tappe forzate, lo conducevano sull’altopiano di Malga Bala. Imprigionato all’interno di un casolare, subiva disumane torture che sopportava con stoica dignità di soldato, fino a quando, dopo aver patito atroci sofferenze, veniva barbaramente trucidato. Preclaro esempio di amor patrio, di senso dell’onore e del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.