martedì, 7 Maggio 2024
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Eni Versalis a Porto Marghera, i sindacati chiedono un incontro: “no a sacrifici”

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Si chiedono garanzie sul piano industriale e occupazionale per Venezia/Porto Marghera prima di parlare di riorganizzazioni

In una nota congiunta, le segreterie provinciali di Venezia di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil chiedono un incontro a ENI/Versalis per scongiurare ulteriori sacrifici sui lavoratori con l’obiettivo di risanare le perdite dell’azienda. “La situazione di Eni/VERSALIS che nel 2023 ha chiuso il bilancio con più di 600 milioni di euro di disavanzo – si legge – ha portato ENI a dichiarare che serve mettere in campo un piano di razionalizzazione della chimica di Eni. Nel 2021 Eni/Versalis ha dichiarato la chiusura del Cracking di Porto Marghera e in cambio Eni ha presentato un protocollo che prevedeva investimenti da realizzarsi nelle sue varie divisioni presenti a Venezia e in Petrolchimico. Quello che stiamo assistendo è che nella Bioraffineria di Venezia gli investimenti si stanno realizzando, mentre nell’area industriale di Porto Marghera l’unico investimento che si sta realizzando, con un anno di ritardo, è la fase uno del riciclo meccanico delle plastiche. Degli altri impegni che sono: Maintenance Competence Center, fase 2 del riciclo meccanico delle plastiche, impianto per la produzione di alcol iso propilico, nuovo criogenico, stoccaggio del GPL e impianto di essicamento fanghi non abbiamo nessuna informazione. Da un primo incontro che Eni/Versalis ha avuto con le Segreterie Sindacali Nazionali è emerso che l’intenzione è quella di mettere in atto un piano che preveda il blocco delle assunzioni, la razionalizzazione delle risorse umane a livello di gruppo e una rivisitazione dei progetti industriali promessi nel 2021 con la chiusura del Cracking di Porto Marghera.

La nostra opinione – continua la nota – è che se Eni pensa di sanare i conti in negativo della Versalis nazionale partendo con ulteriori sacrifici in termini industriali e di risorse umane a Porto Marghera troverà da parte delle rappresentanze sindacali una forte opposizione, perché continuare a dire che è colpa di fattori geopolitici che non possono realizzare gli investimenti è una scusa che non possiamo accettare. Come Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil chiediamo sia necessario avere un incontro sindacale con Eni per avere garanzie sul piano industriale e occupazione per Venezia/Porto Marghera prima di parlare di riorganizzazioni e ottimizzazione dei cicli produttivi. Come organizzazioni sindacali chiediamo alle istituzioni locali, Comune, Regione un confronto per avere anche da parte loro un contributo nel agevolare un progetto che se realizzato darà sicuramente risposte occupazionali e di riconversione industriale innovativa in chiave green”.

Riccardo Musacco