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Hockey Inline
01.05.2025 - 19:30
Gli MC Control Vicenza si laureano campioni d’Italia di hockey inline, espugnando per la seconda volta in stagione il Quanta Village. Se durante la regular season gli scontri diretti sono stati in perfetto equilibrio (una vittoria per parte tra le mura di casa), la finale playoff è stata tutta un’altra storia: il Vicenza, miglior attacco del campionato, ha dominato quella che era stata la miglior difesa d’Italia. Vendrame e compagni sono stati in controllo dalla prima all’ultima partita, rifilando prima un sonoro 7-3 a Milano (dove erano finiti sotto 3-0 nel primo tempo, per giunta), afferrando un prezioso 3-2 in casa, e poi col 4-2 di ieri sera come verdetto finale. La serie si conclude quindi con un secco 3-0, quello che nel gergo degli sport americani viene definito uno "sweep".
Gara 1 è stata un vero e proprio trionfo di gol (dieci in totale), mentre la seconda partita ha regalato spettacolo in modo diverso, mostrando tutta la fisicità che questo sport sa regalare. Per contro, il match di ieri sera a Milano è stato giocato all’insegna della prudenza, con squadre cortissime e frequenti ripiegamenti difensivi.
Nel primo tempo non è successo praticamente nulla, principalmente per merito delle rispettive difese, che hanno blindato le porta difese da Frigo e Mai per oltre 20 minuti. Nella prima frazione di gioco il Milano ha soprattutto tenuto il possesso, anche se le saltuarie accelerazioni dei Control hanno regalato grattacapi ai lombardi in più di un’occasione, principalmente con Frigo, Dal Ben e Vendrame, a cui Mattia Mai ha risposto presente. Anche il metro arbitrale è stato consono a una finale playoff: Slaviero e Gallo, veri e propri veterani tra gli ufficiali di gara italiani, hanno lasciato correre le poche bastonate e ostruzioni che i giocatori si sono scambiati nel corso del match e le squadre si sono ben presto adattate. Ne è risultata una partita molto veloce e corretta, senza polemiche inutili o perdite di tempo tra un’azione e l’altra, come spesso invece accade in regular season. Emblematico il fatto che, nel primo tempo, siano trascorsi appena tre minuti complessivi di non-gioco, contro una media nazionale di 10-15.
Escludendo un paio di brividi negli ultimi due minuti di gioco, che hanno visto due incredibili occasioni da gol per parte, il primo tempo finisce quindi senza grandi emozioni, a reti inviolate e senza alcun fallo. La sensazione, però, è che Vicenza abbia lasciato giocare la squadra di casa, concentrando la propria offensiva in pochi, pericolosissimi contropiedi.
Nella ripresa Vicenza inizia a mettere maggiore pressione ai padroni di casa, che però passano in vantaggio al quinto minuto del secondo tempo. Il capitano del Vicenza si fa intercettare da Lettera un brutto retropassaggio per Berger, regalando un 2 contro 1 a Milano. Tre rapidi passaggi tra Lettera e Bernard per sbilanciare il portiere, poi l’americano insacca alle spalle di Frigo, lasciato solo dalla difesa vicentina. Il vantaggio lombardo dura però meno di due minuti: Vendrame, dalla propria area difensiva, trova una verticalizzazione geniale per Hodge che sfugge a Ferrari e trova una deviazione decisiva: il disco si infila tra i gambali di Mai. Il nutrito gruppo di supporters berici esplode in tribuna, mentre Milano accusa il colpo e si richiude in difesa per qualche minuto.
Verso la metà della ripresa i padroni di casa tornano a spingere e seguono cinque minuti divertentissimi da vedere, con le due squadre a scambiarsi ripetuti assalti su cui entrambi i portieri danno prova del proprio talento. Poi i veneti passano in vantaggio grazie a un Andrea Delfino abilissimo e molto fortunato: il veterano della nazionale porta il disco in angolo all’altezza della linea di porta del Milano, fa una sterzata secca che manda fuori posizione Bellini e sfrutta la copertura di un secondo difensore davanti porta per beffare il portiere avversario con un tiro rasoterra che si insacca nell’angolino. Mai non vede partire il tiro e non può fare nulla per fermarlo. 2-1 Vicenza.
Subito dopo la panca del Milano esplode quando Berger ruba il disco abbattendo Cik, forse con uno sgambetto, nei pressi della porta lombarda: gli arbitri lasciano correre, ma l’americano si divora il 3-1 dopo una bellissima finta che fa volare a terra Bernard, perché il difensore ceco riesce a calciare via il disco mentre cade.
Tre minuti più tardi gli ospiti allungano le distanze. Vendrame serve Hodge in zona difensiva e quest’ultimo verticalizza per Delfino, solo sotto porta. Il campione vicentino manda a sedere con una finta due difensori avversari, tira di dritto sul gambale di Mai e poi segna col rovescio della stecca sulla ribattuta.
I padroni di casa provano il tutto per tutto a due minuti dal termine, togliendo il portiere per un quinto giocatore di movimento e la scelta premia, perché Banchero dimezza il passivo a 75 secondi dal termine. I milanesi però non fanno nemmeno in tempo a illudersi di poter recuperare, perché appena 8 secondi dopo Hodge vince un contrasto in balaustra e, solo davanti al portiere, infila di nuovo il disco tra le gambe di un Mai esausto, che non riesce ad abbassarsi in tempo. 4-2 e giocatori del Milano increduli.
I lombardi provano a togliere nuovamente l’estremo difensore, ma non riescono a mettere pressione al Vicenza, che, anzi, sfiora l’empty net (gol a porta vuota) con Delfino. Arriva il fischio finale e la panchina ospite si riversa in campo a festeggiare un risultato incredibile, arrivato come perfetto coronamento di una stagione straordinaria.
A breve i commenti dei protagonisti, intanto vi lasciamo con il tabellino dell’incontro.
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