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Protesta studentesca
07.06.2025 - 12:47
Oggi le scuole superiori della città e della provincia si sono svegliate con striscioni che calavano dalle loro facciate, tutti con un messaggio comune: solidarietà al popolo palestinese. L’iniziativa è stata promossa dalla Rete degli Studenti Medi, che ha coordinato un’azione diffusa in numerosi istituti, dal centro storico alle periferie, coinvolgendo tra gli altri il Liceo Tito Livio, il Liceo Modigliani, il Liceo Nievo, il Liceo Curiel, il Selvatico e lo Scalcerle.
L’obiettivo dichiarato è denunciare l'aggravarsi della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, dove — secondo i promotori — si sta consumando un genocidio, causato dalla mancanza cronica di beni essenziali e dall’offensiva militare israeliana. Le stime delle vittime civili, riferiscono, avrebbero ormai raggiunto quota 55.000.
“Per noi studenti è essenziale chiamare le cose con il loro nome. Quello che sta accadendo a Gaza è un genocidio. Non usiamo questa parola con leggerezza”, ha dichiarato Bianca Truffo, rappresentante del Liceo Modigliani. “Siamo sconvolti dall’indifferenza delle istituzioni scolastiche e statali di fronte a una tragedia di questa portata.”
A sottolineare il messaggio dell’iniziativa anche la scelta dei simboli esposti. “Abbiamo deciso di usare la bandiera palestinese, perché oggi non ci sono colori più forti di rosso, verde, bianco e nero per gridare ‘Palestina libera!’”, ha affermato Sophie Volpato, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Padova.
Volpato ha anche ricordato la manifestazione organizzata la settimana precedente in piazza, in collaborazione con l’Unione degli Universitari e altre associazioni cittadine, per denunciare le azioni del governo israeliano e sollecitare una presa di posizione da parte dell’Italia. “Siamo passati dal sostenere il diritto della Palestina a esistere a dover lottare contro la censura su un genocidio in corso. Non accettiamo più il silenzio del nostro governo.”
La protesta ha coinvolto anche le città del resto del Veneto. Viola Carollo, coordinatrice regionale della Rete, ha sottolineato come “in tutta la regione gli studenti abbiano scelto di far sentire la propria voce, dentro e fuori dalle scuole, per ribadire che non si può restare indifferenti”.
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