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Lavoro e sanità le vere emergenze dei padovani: quasi un cittadino su tre segnala il lavoro come priorità

Presentato a Padova il sondaggio UIL Veneto sui bisogni della popolazione: oltre 17mila le risposte raccolte

Lavoro, sanità e sicurezza: sono queste le priorità segnalate dai cittadini padovani secondo i dati emersi dal sondaggio promosso da UIL Veneto e presentato oggi durante il convegno “Dal sondaggio alle proposte – Analisi dei bisogni dei veneti”, svoltosi nell’Aula Magna dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Un'iniziativa imponente che ha coinvolto quasi 17mila partecipanti in tutta la regione, con 3.194 risposte solo dalla provincia di Padova, permettendo una fotografia dettagliata delle esigenze reali, suddivise per età, genere e territorio.

Il lavoro al primo posto: troppa precarietà, stipendi bassi

A Padova, il 29,1% dei rispondenti ha indicato il lavoro come il problema più sentito. Le voci raccolte parlano di contratti instabili, stipendi insufficienti e di una generale insicurezza economica. “Tante persone – ha spiegato il segretario generale di UIL Veneto Roberto Toigo – ci hanno parlato di una realtà in cui il lavoro si trova, ma non è stabile. Solo una assunzione su dieci in Veneto è a tempo indeterminato: è un dato che deve farci riflettere”.

A confermare il dato anche la fascia d’età più colpita: tra i 18 e i 59 anni, il lavoro domina le preoccupazioni. In particolare, il 36,7% nella fascia 40-59 anni lo considera il problema principale.

Sanità in affanno: medici di base insufficienti e troppe rinunce alle cure

Segue a ruota la sanità, segnalata dal 27% dei padovani. Il problema principale? La difficoltà nel rapporto col medico di base, spesso irraggiungibile, con un sistema che costringe i cittadini a rivolgersi al privato o a intasare i Pronto Soccorso per situazioni non urgenti. In Veneto, secondo l’Agenas, il 54% degli accessi nei Pronto Soccorso riguarda codici bianchi.

“Solo a Padova – ha sottolineato Toigo – mancano più di 50 medici di famiglia, e 26 hanno già lasciato la professione. Il carico è insostenibile e i pazienti restano senza un presidio fondamentale. E chi non può permettersi il privato rinuncia alle cure”. I dati CNEL parlano chiaro: nel 2023, 4,5 milioni di italiani hanno rinunciato a prestazioni sanitarie.

Secondo Massimo Zanetti, coordinatore UIL Padova, “la crisi della sanità e quella del lavoro hanno una radice comune: i salari troppo bassi. Infermieri e medici fuggono dal pubblico perché sotto pagati e sovraccarichi. Serve un piano serio per rendere di nuovo attrattive queste professioni, a partire da stipendi adeguati, welfare aziendale e percorsi di carriera chiari”.

Giovani e ambiente, anziani e sanità: l’età fa la differenza

Il sondaggio offre anche uno spaccato per fasce d’età. Tra gli under 18, la preoccupazione principale è l’ambiente (35%). Tra i giovani adulti (18-39), il lavoro torna centrale (35,9%), mentre tra gli over 60, la sanità diventa la prima urgenza (48,4%).

Sicurezza e bullismo: cresce il disagio sociale

Al terzo posto tra le preoccupazioni dei padovani si colloca la sicurezza, segnalata dal 17,1%. In particolare, è il bullismo a emergere come fenomeno dilagante. “Oggi – ha spiegato Toigo – molti ragazzi subiscono in silenzio. Per questo abbiamo attivato uno sportello virtuale di ascolto contro il bullismo e il cyberbullismo, già operativo a Belluno e Treviso, e che presto coprirà tutta la regione”. Lo sportello, gratuito e accessibile via mail all’indirizzo siamoconte@uilveneto.it, si propone come spazio sicuro per dare ascolto ai più giovani, senza giudizi e con personale qualificato.

Una base concreta per politiche reali

Il convegno ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Padova Sergio Giordani, dei dirigenti dell’Azienda Ospedaliera e di rappresentanti di Confindustria Veneto Est. “Abbiamo ascoltato la voce dei veneti, e oggi possiamo partire da dati concreti per costruire risposte credibili – ha concluso Toigo –. Il nostro obiettivo è chiaro: trasformare il disagio in proposta, e la proposta in azione”.

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