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Adria, Bisco replica alle accuse di Spinello

Adria, Bisco replica a Spinello e mette la parola fine alle polemiche sorte e a quanto contestato dal consigliere del Partito Democratico dopo l'ultimo consiglio comunale

“Per quanto riguarda l’approvazione del piano degli interventi, convenzioni pubblico privato e regolamento edilizio, sarebbe bene riascoltare la seduta pubblica su Youtube per capire in maniera semplice che la delibera tanto citata, è stata letta in aula per mettere al corrente tutti i consiglieri del contenuto e andare avanti per l’approvazione del punto all’ordine del giorno”. Così il presidente del consiglio di Adria, Francesco Bisco che, di fatto, replica all'accusa mossa da Sandro Gino Spinello proprio sulla lettura di tale delibera.
"A fare chiarezza sulle modalità di votazione del piano degli interventi -spiega Bisco- è l’art. 78, comma 2, del d.lgs. n. 267/2000 con il quale gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado".
Aggiungendo poi: "Con specifico riferimento all’approvazione dei piani urbanistici, la giurisprudenza ha affermato più volte che è legittima l’approvazione per stralci separati, con l’astensione dei consiglieri che si trovano in situazione d’incompatibilità in relazione a ciascuna singola porzione, e quindi con un voto finale sull’intero strumento urbanistico". 
"Per giurisprudenza consolidata è quindi ammissibile che il consiglio comunale proceda a votazioni disgiunte in cui i consiglieri interessati si astengono. Dopo singole votazioni frazionate, si può procedere all'approvazione del provvedimento nel suo complesso, alla quale possono prendere parte i consiglieri che si sono astenuti su singoli punti del provvedimento. La ratio dell'art. 78 del d.lgs. 267/2000, costituita dall'esigenza di evitare situazioni di conflitto di interesse dei consiglieri comunali, è comunque garantita in quanto il consigliere 'interessato' non è più in condizione di influire sulla scelta pianificatoria in sede di votazione finale, posto che si è già formato il consenso senza la sua partecipazione". Insomma, tutto regolare, il presidente del consiglio mette la parola fine alle polemiche sorte e a quanto contestato dal consigliere del Partito Democratico dopo l'ultimo consiglio comunale.
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