Nel Po si cercano l'auto e il corpo. La donna è scomparsa a Porto Tolle
La Procura di Rovigo ha richiesto e ottenuto la riapertura del fascicolo delle indagini in merito alla scomparsa di Greta Spreafico, originaria di Erba in provincia di Como e scomparsa a Porto Tolle, nel Delta del Po polesano. Dal 4 giugno 2022 è sparita nel nulla lasciando un telefono cellulare, mentre l’altro risulta spento. La donna 53 anni è stata vista per l’ultima volta proprio a Porto Tolle. Lo ha ufficialmente annunciato il Procuratore della Repubblica di Rovigo, Manuela Fasolato, con una nota diramata dall'autorità: "Con provvedimento in data 17 maggio 2024 la Procura di Rovigo ha richiesto la riapertura delle indagini del procedimento penale iscritto in seguito alla scomparsa di Greta Spreafico, che era stato archiviato. Riapertura autorizzata dal Gip il 24 maggio, dep.27/5/24 (il codice di procedura penale prevede al secondo comma dell’art.414 c.p.p. che la richiesta di riapertura indagini sia respinta quando non è ragionevolmente prevedibile la individuazione di nuove fonti di prova che, da sole o unitamente a quelle già acquisite, possono determinare l’esercizio dell’azione penale)".
I motivi della riapertura, per continuare a indagare sul giallo
"La richiesta di riapertura indagini è stata avanzata dalla Procura per poter utilmente svolgere a norma dell’art. 414 c.p.p. ulteriori attività investigative in ordine alla ricerca di Greta Spreafico e della vettura in uso alla stessa. “Indagini che, – spiega il Procuratore della Repubblica di Rovigo, dott.ssa Manuela Fasolato – per poter essere validamente svolte dalla Procura, con possibilità di un successivo utilizzo valido a fini processuali in caso di esercizio dell’azione penale, richiedono che intervenga – essendo il procedimento penale originario stato iscritto nei confronti di un soggetto noto e non più solo contro ignoti – una formale autorizzazione del Giudice alla riapertura delle indagini, in quanto altrimenti a norma dell’art. 414 comma 2 bis codice di procedura penale qualsiasi atto di indagine compiuto in assenza di un provvedimento di riapertura del Giudice è inutilizzabile, compresa anche ogni attività investigativa di ulteriore verifica dei luoghi”.
Nel fiume Po si continuerà a cercare la sua auto
“La Procura ha valutato di richiedere la riapertura indagini alla luce di istanza di parte depositata che indicava dei luoghi come possibili punti da investigare nuovamente a seguito di risultanze di verifiche fatte dall’istante con propri mezzi. La Procura ha inoltre tenuto conto che sebbene tutta l’area sia stata già approfonditamente esaminata e scandagliata a suo tempo dalla polizia giudiziaria anche con i sommozzatori (impiegati in considerazione di un possibile inabissamento nel fiume Po dell’auto di Greta Spreafico), non si poteva comunque a distanza di tempo escludere che fosse utile investigare nuovamente la zona, in quanto potevano essere intervenute modifiche nel tempo dei luoghi, sia in superficie che in profondità, rispetto a quando furono fatte le verifiche da parte della polizia giudiziaria, e ciò in relazione al fatto che si è in area prossima al litorale del fiume Po e quindi influenzata dai movimenti delle acque”. “Ai sensi dell’art.414 comma 2 cpp la Procura quando è autorizzata la riapertura delle indagini procede a nuova iscrizione a norma dell’art.335 c.p.p.; quest’Ufficio valuterà a seguito degli esiti investigativi in caso di ritrovamento del corpo di Greta Spreafico e degli accertamenti tecnici conseguenti, la necessità di aggiornamento di reati rispetto a quelli originariamente iscritti, per cui era intervenuta archiviazione”.
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