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Politiche Sociali

Approderà in Consiglio Comunale il Caso del 63enne in lotta per la residenza

La vicenda riguarda il mancato riconoscimento della residenza temporanea

Adria

Municipio di Adria

 Il Consiglio Comunale di Adria discuterà il caso di un 63enne che vive con la compagna e il figlio minore, ma che non può accedere ai servizi sanitari essenziali a causa dell'assenza di residenza.

La vicenda del 63enne che da circa un anno tenta di ottenere la residenza per accedere ai servizi sanitari pubblici è pronta a sbarcare in Consiglio Comunale. L’uomo, che vive ad Adria insieme alla compagna e al figlio minore, si trova intrappolato in una situazione di disagio sociale e sanitario. Nonostante le dichiarazioni dell’assessore ai Servizi Sociali, Donatella Baratella, secondo cui non vi sarebbero impasse amministrative, la situazione resta irrisolta.

In merito alla vicenda, il Movimento Civico Impegno per il Bene Comune (IBC) ha presentato un’interrogazione che sarà discussa in Consiglio Comunale. Attraverso questa interrogazione, IBC ha sollevato forti critiche nei confronti dell’assessore Baratella, accusandola di aver gestito il caso con superficialità e di aver contraddetto le linee programmatiche della sua stessa maggioranza.

“Riteniamo che l’assessore al sociale, Giselda Donatella Baratella, non abbia saputo gestire adeguatamente il caso, mostrando una preoccupante superficialità. Vogliamo ricordare all'assessore che, oltre a non aver dimostrato empatia in questa situazione, il suo atteggiamento contraddice le linee programmatiche della sua stessa maggioranza, riconfermate nel DUP presentato durante il consiglio comunale del 19 dicembre scorso.”

Secondo IBC, nel capitolo "politiche della famiglia" del Documento Unico di Programmazione (DUP) si parla espressamente di percorsi di inclusione sociale per persone senza dimora. Tuttavia, l’assessore avrebbe disatteso questi impegni, sia nel caso specifico di questo nucleo familiare, sia rinunciando a 500.000 euro di fondi PNRR destinati all’iniziativa Housing First.

“Chiediamo spiegazioni su queste scelte che riteniamo in contrasto con gli interessi dei cittadini più vulnerabili di Adria,” ha dichiarato il movimento IBC

 La mancanza di residenza priva il cittadino di diritti fondamentali, come la possibilità di richiedere un medico di base. Nonostante sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, il Comune ha negato l’assegnazione della "Via della Casa Comunale", soluzione prevista per concedere una residenza temporanea a chi non ha una dimora fissa.

Nella risposta del Comune a una nostra PEC inviata per richiedere spiegazioni si legge: “Attualmente non vi sono estremi per concedere al sig. Mario (nome di fantasia) la Via della Casa Comunale, in quanto manca di un requisito fondamentale: l’assenza di una dimora abituale.” Inoltre, il Comune ha comunicato direttamente al cittadino che, ai sensi dell’art. 11, lettera C, del DPR n. 223/89, la residenza non può essere concessa a persone irreperibili, come risultante da ripetuti accertamenti.

La vicenda solleva interrogativi sull’efficacia delle politiche sociali locali e sull’impegno delle istituzioni che dovrebbero garantire i diritti fondamentali dei cittadini. Mario e la sua famiglia continuano a vivere le conseguenze di questa impasse, con ripercussioni sulla loro qualità di vita.

 

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