Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Salute e Ambiente

Pettorazza: maggioranza e minoranza presenti alla serata informativa sull'inceneritore di Loreo

 Tra gli interventi la pediatra Murgia dell’ISDE e  Donadel del comitato Opzione Zero

Rosolina:serata informativa inceneritore

Rosolina: serata informativa inceneritore di Loreo

Un incontro senza precedenti a Rosolina,  la partecipazione di oltre 300 cittadini e numerosi amministratori di maggioranza e minoranza del Polesine, uniti dalla preoccupazione per i rischi  ambientali e sanitari  legati al progetto dell'inceneritore di fanghi da PFAS

Una partecipazione senza precedenti ha segnato l’incontro informativo sul progetto dell’inceneritore di fanghi da PFAS, previsto in zona AIA a Loreo. Nel palazzetto, gremito da oltre 300 cittadini, sedevano fianco a fianco sindaci, assessori e consiglieri di numerosi comuni polesani – Adria, San Bellino, Cavarzere, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po, Ariano nel Polesine, Corbola, Pettorazza Grimani, Villadose, Gavello e Rosolina – insieme al direttore di Albarella Spa Mauro Rosatti, al presidente regionale di Coldiretti Carlo Salvan e a Don Marino per la diocesi di Chioggia. 

Un fronte compatto, al di là delle appartenenze politiche, unito dalla consapevolezza di un rischio ambientale e sanitario che incombe sul territorio e la salute dei cittadini.

A condurre la serata è stato Nicola Brugiolo, imprenditore di Rosolina Mare, che ha ceduto la parola a Isi Coppola, componente del comitato No Pfas nel Delta, presieduto da Riccardo Bergamin. Coppola ha ripercorso, attraverso una serie di slide, l’iter burocratico che ha portato alla proposta di insediamento dell’inceneritore previsto  nelle vicinanze dell’autodromo. Un progetto presentato da un’azienda di Saronno (VA), il cui percorso ha avuto inizio nel 2021 fino ad arrivare alla delibera del consiglio comunale di Loreo del 4 marzo scorso. In quell’occasione, il sindaco di Loreo annunciò che, nel caso in cui l’Ulss e l’istituto superiore della sanità si esprimano a favore dell’insediamento dell’impianto in zona AIA, al comune andrebbero 3,5 milioni di euro, utili per la riqualificazione delle scuole medie di Loreo.

 “In realtà, andando a leggere la convenzione approvata,-ha spiegato Coppola- abbiamo visto che al comune di Loreo andranno 7 milioni e 140 mila euro per opere di compensazione, a fronte dei danni che verranno provocati nel territorio comunale dall’insediamento dell’impianto di essiccazione dei fanghi”.

La dottoressa Vitalia Murgia, pediatra e membro della giunta esecutiva dell’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente), ha messo in guardia sull’impatto dei PFAS(sostanze Perfluoroalchiliche) sulla salute, con particolare attenzione ai bambini. “Sono sostanze persistenti che si accumulano nell’organismo, con effetti ancora in gran parte sconosciuti”, ha spiegato. Secondo le agenzie internazionali scientifiche, esistono oltre 4.730 tipi di PFAS, ma le conoscenze scientifiche ne coprono meno dell’1%. “Per decenni,-aggiunge Murgia- i dati sulla loro tossicità sono stati nascosti, mentre queste sostanze si diffondevano ovunque: dalle schiume antincendio alle padelle antiaderenti, dai tessuti impermeabili ai prodotti di largo consumo. Il problema è che i PFAS non solo contaminano acqua, suolo e aria, ma si accumulano nel corpo umano e vi restano per anni”.

Sono poi intervenute in collegamento da remoto due mamme dell’associazione mamme no Pfas, dell’area rossa: Patrizia Zuccato di Montagnana (Pd)e Cristina Cola di Lonigo(Vi).Le due mamme hanno raccontato dei rischi legati all’inquinamento da PFAS. Hanno evidenziato le conseguenze sanitarie riscontrate nelle loro comunità, sottolineando l’urgenza di adottare misure concrete per la tutela della salute pubblica. Inoltre, hanno ribadito il ruolo fondamentale della sensibilizzazione, affinché le famiglie e le istituzioni prendano coscienza della gravità della situazione e si attivino per contrastare gli impianti potenzialmente dannosi per l’ambiente e la popolazione.

Mattia Donadel, presidente del comitato Opzione Zero, ha sottolineato  “Degli oltre 4mila tipi di PFAS, la scienza ne conosce circa venti. È inaccettabile continuare a produrli senza sapere quali effetti abbiano. Per questo motivo serve investire di più sulla ricerca”, ha affermato, annunciando la trasformazione del comitato in un “Coordinamento No Inceneritore a Porto Marghera”, organismo al quale confluiscono diversi comitati ambientali del territorio con l’obiettivo di opporsi  ai due nuovi inceneritori previsti a Marghera.

Infine, Vanni Destro, della rete dei comitati Polesani a difesa della salute e dell’Ambiente, ha ribadito la criticità della situazione: “Non c’è compensazione per la salute. I PFAS sono come l’amianto. Per questo bisogna smettere di produrli e investire nella ricerca”.  

Guendalina Ferro

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione