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Adria. Premio Tomeo conquista il Teatro Ferrini con spettacoli emozionanti e coraggiosi

Il valore educativo del teatro giovanile in scena al Ferrini  

Adria: Teatro Ferrini

Adria: Teatro Ferrini

Il Teatro Ferrini ospita due intensi spettacoli tra Shakespeare e drammaturgia contemporanea, con protagonisti gli studenti dei laboratori teatrali scolastici ed extrascolastici.

ADRIA – Il sipario del Teatro Ferrini si è alzato per accogliere, per la prima volta, una tappa del Premio Tomeo, portando Adria ufficialmente all’interno della rete culturale della rassegna. Due gli spettacoli in scena: in matinée il laboratorio di Tuc teatro con Hamlet irae, tratto da Shakespeare, con la regia di Claudia Bellemo; nel serale, i Minimiteatri con Farfalle, adattamento da Emanuele Aldovrandi, per la regia di Lahire Tortora.

 La tappa adriese del Premio Tomeo ha evidenziato appieno lo spirito della rassegna: grande partecipazione delle scuole, un teatro che diventa luogo di emozioni autentiche, giovani protagonisti che presentano gli spettacoli, e un palcoscenico che, per un giorno, si trasforma nel cuore pulsante del mondo adolescenziale. Una rete di istituzioni pubbliche e private – in primis la Regione del Veneto – si unisce per offrire ai giovani un’occasione concreta: quella di calcare un vero palcoscenico, sperimentare la vita dell’attore, vivere il teatro dall’interno. Un’opportunità che la direttrice artistica Irene Lissandrin, progettista per l’organizzatore ViviRovigo Aps, sottolinea da sempre con convinzione. La rassegna, itinerante e inclusiva, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Rovigo Cultura, con il patrocinio della Provincia di Rovigo e il sostegno della Regione del Veneto.

 In mattinata, il sindaco Massimo Barbujani, insieme alla direttrice artistica Irene Lissandrin, ha accolto le numerose scolaresche che hanno gremito la platea per assistere all’Amleto firmato Tuc Teatro. Presenti la primaria Pascoli di Rovigo, le scuole medie Marino Marin di Adria e Pio XII di Porto Viro, il Liceo Bocchi di Adria e l’Istituto Cipriani-Colombo.Una partecipazione viva e partecipe, capace di entrare in sintonia con la forza emotiva del celebre dramma shakespeariano: abbandono, tradimento, rabbia, vendetta. Sentimenti universali e profondi, che parlano in modo diretto agli adolescenti, in una fase della vita segnata da cambiamenti e ribellioni interiori.Lo spettacolo, messo in scena dal laboratorio veneziano Tuc Teatro, concorre nella categoria “Altri percorsi” e nelle selezioni per “Miglior attore” e “Miglior attrice”.

In serata, con il Teatro Ferrini ancora gremito — anche grazie alla presenza di molti ragazzi iscritti al Premio Tomeo, venuti a sostenere i loro coetanei sul palco — si è rinnovato il rito dell’apertura con la lettura dei valori del teatro da parte di Apollo (Angelo Gori, dei laboratori “Il teatro siamo noi” di ViviRovigo).La direttrice artistica Irene Lissandrin ha poi ricordato i numeri che in cinque anni hanno reso il Tomeo un appuntamento unico: 44 spettacoli messi in scena, 1600 ragazzi coinvolti tra attori, scenografi, cantanti e ballerini. Protagonista della serata è stato il laboratorio teatrale Minimiteatri con l’adattamento di Farfalle, opera di teatro contemporaneo firmata da Emanuele Aldovrandi, in gara nella categoria 14-19 anni.

Un testo provocatorio e intenso, che racconta il legame tossico tra due sorelle segnate da un’infanzia difficile. : una madre suicida, un padre fuggito in America Latina ma ancora capace di esercitare controllo e manipolazione da lontano. Il simbolo della loro unione – e al contempo della loro sofferenza – è un medaglione a forma di farfalla, che si passano a turno: chi lo indossa ha il potere di imporre all’altra un’azione, spesso masochistica. La prova del giovane gruppo di nove attori è stata di grande impatto: tre coppie si sono alternate nell’interpretazione delle sorelle, mentre gli altri creavano una scenografia “umana”, dinamica e pulsante, fatta di voce, corpo e movimento. Il passare del tempo e il mutare dei contesti venivano evocati da un vortice di azioni coreografiche, mentre due giacche di paillettes simboleggiavano le protagoniste.

Un allestimento coraggioso e denso, che ha toccato con forza temi complessi e attuali: il matrimonio combinato, la fecondazione artificiale, la malattia terminale, la famiglia disfunzionale.

Guendalina Ferro

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