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Politica
05.07.2025 - 17:07
Pettorazza Grimani: Matteo Cesaretto
Dopo un anno in minoranza, Matteo Cesaretto lascia il Consiglio comunale di Pettorazza Grimani. Una scelta sofferta ma consapevole, legata all’impossibilità di conciliare impegni professionali e politici. Nella sua lettera di dimissioni denuncia l'immobilismo dell’attuale amministrazione e rinnova il proprio impegno civico al fianco del gruppo Pettorazza Vale
PETTORAZZA GRIMANI – Dopo un anno di opposizione e a seguito di una lunga riflessione personale, Matteo Cesaretto ha rassegnato le dimissioni dal Consiglio comunale. Una decisione sofferta, comunicata con una lettera aperta che non è solo un atto formale, ma anche un bilancio politico e umano di un percorso civico iniziato con la sua candidatura a sindaco nel 2024.
«Un’esperienza straordinaria» – la definisce Cesaretto – nata da un moto spontaneo di partecipazione e dalla forza di un gruppo coeso e generoso, composto in gran parte da giovani e cittadini motivati a immaginare un futuro diverso per Pettorazza Grimani. Una sfida lanciata con entusiasmo e passione, che però si è scontrata con un esito elettorale sfavorevole, frutto anche – denuncia – di dinamiche poco trasparenti e resistenze da parte di chi, nel paese, «ha preferito boicottare un cambiamento ormai maturo, per paura di perdere un potere ormai svuotato di senso».
Le parole usate da Cesaretto non sono morbide, ma neppure rancorose. Denunciano, con amarezza, un clima politico improntato più a tatticismi, pettegolezzi e personalismi che alla ricerca condivisa di soluzioni. « Le tapparelle sono tornate abbassate, per usare un'immagine tanto usata in campagna elettorale».
Un riferimento che introduce anche un bilancio sull’anno di amministrazione Grassetto: poche azioni concrete, tante promesse mancate e un dialogo con la minoranza rimasto, secondo Cesaretto, “lettera morta”. Eppure, dice, il gruppo di opposizione ha provato in più occasioni a offrire collaborazione, idee, suggerimenti. Ma ogni tentativo si è scontrato con un muro.
La scelta di dimettersi nasce da motivi pratici e ideali insieme. In un ruolo di minoranza, spiega, è impossibile per lui conciliare gli impegni lavorativi con quelli politici, a differenza di quanto avrebbe potuto fare da sindaco. Ma soprattutto, è una presa d’atto necessaria per continuare a contribuire in altre forme – professionali, associative e civiche – al bene della comunità. Senza esporsi, aggiunge, al rischio di strumentalizzazioni da parte di quella che definisce «un tritacarne che qualcuno chiama politica, devastandone il senso».
Cesaretto però non si ritira dalla scena pubblica. Resterà al fianco del gruppo Pettorazza Vale, e continuerà a lavorare per il territorio: «Lo dobbiamo a chi ci ha dato fiducia, a chi non siamo riusciti a raggiungere, ma soprattutto alle generazioni future, che ci chiedono coerenza e impegno vero, non apparenza e slogan».
Lo sguardo, infine, è rivolto al domani: «Tra quattro anni – ammesso che siano quattro – questa comunità dovrà scegliere un sindaco o una sindaca all’altezza. Una persona di valore morale. Perché Pettorazza merita di più». A Matteo Cesaretto subentrerà Fabio Cecchetto, primo dei non eletti della lista Pettorazza Vale.
Guendalina Ferro
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