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Adria, Enrico Martinolli, a dieci anni dalla scomparsa

L'eredità di un visionario polesano: tra politica, economia e impegno sociale

Adria, Enrico Martinolli

Adria, Enrico Martinolli

Quando, a distanza di anni dalla scomparsa si ricorda una persona cara, viene naturale l’esclamazione “sembra ieri!” man mano che il tempo trascorso dall’evento si allontana sempre più. Ebbene, pur essendo deceduto da circa dieci anni, il ragioniere Enrico Martinolli è ancora ricordato dagli adriesi con grande rispetto e simpatia per le iniziative intraprese a favore della città e del territorio. Nome storico del commercio adriese, negli anni sessanta e settanta del secolo scorso fu uno dei personaggi più influenti nel mondo politico, sociale ed economico. Sotto certi aspetti si può dire che fu un uomo geniale che non limitò la sua attività alla sola area d’influenza commerciale delle sue aziende famigliari, ma con pari impegno e fervore dedicò molte sue energie ad iniziative destinate a migliorare settori fondamentali dell’economia polesana. Ricordiamo tutti la SPLA (Società Produttori Latte Adria) di cui fu cofondatore nel 1955, tra le prime centrali sorte nel Veneto, poi confluita (1961) nella più articolata cooperativa l’Adriatica. Così come ricordiamo con ammirazione la mitica Fama, moderna società per la produzione di mobili costituita con i fratelli che, per molti anni diede lavoro a decine di operai qualificati nel settore. Dopo una breve esperienza di amministrazione pubblica seguita al conseguimento del diploma di ragioniere e perito commerciale (anni 1956-1958), durante il quale si distinse come consigliere comunale, assessore alle Finanze e vicesindaco nella giunta Cester, assunse la presidenza dell’Ascom locale che guidò con competenza dal 1977 al 1999, diventando punto di riferimento della categoria. Martinolli si è però distinto anche in altri settori come ad esempio la scuola, per dare al territorio un istituto tecnico commerciale come il “Giovanni Maddalena” di Adria di cui resse il consiglio di amministrazione dal 1961 al 1973. Membro della terza commissione Tributaria del Veneto, diede il suo apporto anche a consigli di amministrazione bancari operanti nella zona. In tempi diversi infatti, operò come consigliere della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, consigliere della Banca Popolare del Polesine e membro del collegio dei probiviri di Bancadria-Credito Cooperativo del Delta. Socio del Rotary Club di Adria dal 1957, svolse per molti anni la delicata mansione di segretario. Iscritto all’Azione Cattolica della Cattedrale, ancor giovanissimo si dedicò alle opere di carità partecipando concretamente alle iniziative a sostegno dei poveri indette dalla Società di San Vincenzo cittadina. Nell’omelia funebre pronunciata in Cattedrale, monsignore Mario Furini ne rimarcò la spiritualità definendo il Martinolli “uomo saggio ed operoso, ma soprattutto uomo di fede”. In lui, ricordò l’arciprete, “fu sempre prioritario il valore della famiglia condiviso con la moglie Maria Pia”, prematuramente scomparsa nel 2007. Qualche anno fa, con un prezioso atto di omaggio alla memoria, i figli Marco, Federica e Alessandra si sono accollati l’onere del restauro di un “Graduale cinquecentesco” a foliazione continua, appartenente all’Archivio Capitolare della Cattedrale perché rimanga a testimonianza perenne del loro affetto.

Roberto Marangoni

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