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12.10.2025 - 04:26
Ariano, la stazione capolinea della tratta da Adria (foto del 1933)
Sono bastate tre foto storiche, postate sui social più visitati di Bottrighe e Corbola, che ritraggono stazioni e ponti della vecchia ferrovia Adria-Ariano, per risvegliare, negli utenti, una lunga serie di commenti ed una gran voglia di ritorno di quel treno. Oggi un sogno? Chissà… mai dire mai.
Era il 22 settembre 1927 quando vennero approvati e resi esecutivi i lavori per la costruzione di questa storica ferrovia che avrebbe collegato Adria e Ariano Polesine, passando per Bottrighe e Corbola. L’opera venne affidata alla Società Veneto Emiliana Ferrovie e Tramvie.
Nonostante il tracciato della linea si sviluppasse in pianura, furono richiesti notevoli sforzi per la realizzazione dei numerosi ponti per l’attraversamento dei tanti corsi d’acqua presenti nel territorio, in particolare per quello sul fiume Po tra Bottrighe e Corbola.
La ferrovia a scartamento ordinario fu inaugurata il 21 aprile 1933. La tratta si distaccava dalla stazione di Adria, verso Rovigo, impegnando da una curva secca che la portava direttamente verso sud, attraversando il Canalbianco, il collettore Gavello-Dragonzo ed il Padano-Polesano.
Raggiungeva quindi la stazione di Bottrighe, situata in fondo al viale di Villaggio San Francesco, oggi abitazione che conserva ancora le linee architettoniche di allora. Questa era una stazione considerata di notevole importanza per il traffico delle merci, poiché nelle vicinanze di uno dei più importanti zuccherifici italiani.
Sempre a Bottrighe, attraversando il sottopasso stradale di via Dante, un casello di fermata era in prossimità dell’argine del grande fiume, prima di attraversare il ponte sul Po e arrivare alla stazione di Corbola.
Con un rettilineo proseguimento di 7 kilometri, la ferrovia raggiungeva la stazione capolinea di Ariano nel Polesine con intermedia fermata facoltativa a Crociarone.
Alla Sveft vennero assegnate due locomotive a vapore, tre carrozze a carrelli da 62 posti ciascuna, tre carri chiusi e cinque aperti.
Il 1 agosto 1937 la Società Veneta acquisì la linea, rappresentando una sorta di prolungamento della Mestre-Adria.
Nel 1944, con il secondo conflitto mondiale, la linea venne interrotta per i notevoli danni causati dai bombardamenti delle truppe tedesche in ritirata. Andarono distrutte due delle cinque travate del ponte sul Po, gran parte della ferrovia e danneggiate gravemente le stazioni.
La Società Veneta non se la sentì di ricostruire la tratta. In più occasioni si parlò di ricostruzione da parte dello Stato, ma rimasero solo progetti.
Roberto Marangoni
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