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Stop alle trivelle nel Delta del Po: Il TAR del Lazio blocca i progetti di estrazione

Il TAR del Lazio annulla i decreti ministeriali: preoccupazioni ambientali e geologiche al centro della decisione

Stop alle Trivelle nel Delta del Po: Il TAR del Lazio Blocca i Progetti di Estrazione

Il Delta del Po è stato al centro di un acceso dibattito ambientale. Il TAR del Lazio ha recentemente accolto i ricorsi contro i decreti ministeriali che autorizzavano le trivellazioni al largo delle coste rodigine, annullando di fatto i provvedimenti che avevano espresso giudizi di compatibilità ambientale sul progetto di estrazione del giacimento denominato Teodorico.

La decisione del TAR rappresenta una significativa vittoria per le associazioni ambientaliste e le istituzioni locali che si sono opposte al progetto. Tra i promotori dei ricorsi, l'Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, la Provincia di Rovigo e diversi comuni della zona, tra cui Adria, Taglio di Po e Porto Tolle. Anche Legambiente, Lipu, WWF Italia e Greenpeace hanno sostenuto l'iniziativa legale, assistiti dall'avvocato Matteo Ceruti.

Il TAR del Lazio ha motivato la sua decisione evidenziando le conseguenze gravi per gli equilibri geologici che le trivellazioni avrebbero potuto causare. Il provvedimento impugnato avrebbe permesso l'installazione di una piattaforma offshore e la perforazione di pozzi a meno di un chilometro dai confini di un'area del Delta del Po, riconosciuta come sito marino di interesse comunitario. La sentenza sottolinea come non sia stata effettuata una valutazione adeguata della proposta trasmessa dallo Stato alla Commissione Europea, riguardante la protezione del Delta del Po.

Il Delta del Po è stato riconosciuto nel 2015 dall'UNESCO come Riserva di Biosfera nell'ambito del programma 'Man and the Biosphere'. Questo riconoscimento ha portato il Ministero dell'Ambiente a proporre la designazione del Delta come sito di importanza comunitaria, un'iniziativa accolta dalle regioni Veneto ed Emilia-Romagna nel 2020. La superficie protetta si estende per 536 chilometri quadrati, un'area che ora rischiava di essere compromessa dalle attività di estrazione.

Nonostante la sentenza del TAR rappresenti un importante passo avanti per la tutela ambientale, non si può ancora parlare di una vittoria definitiva. Le recenti disposizioni normative hanno infatti introdotto deroghe che potrebbero riaprire la questione delle trivellazioni, anche al di sotto del 43esimo parallelo. La battaglia legale potrebbe quindi non essere finita, e il futuro del Delta del Po rimane incerto.

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