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Riqualificazione urbana

Spinea: l'ex discarica di via Luneo sarà messa in sicurezza entro il 2026

Approvati i progetti per gli interventi: stanziati oltre 7,5 milioni di euro. I lavori partiranno a breve

L'ingresso al sito

L'ingresso al sito

La giunta comunale di Spinea ha dato il via libera ai progetti di fattibilità tecnica per la messa in sicurezza dell'ex discarica di via Luneo. L'investimento complessivo ammonta a circa 7.670.000 euro, interamente finanziati attraverso fondi regionali e risorse del Pnrr. L'obiettivo è concludere i lavori entro la primavera del 2026.

"L'area fu attiva negli anni '80 come discarica per inerti", ha ricordato l'assessora ai Lavori Pubblici, Sonia Martignon. "Negli anni successivi, a causa di una preoccupante incidenza di malattie nella zona, Arpav avviò indagini che nel 2005 portarono al sequestro dell'area. Nel 2014 venne emessa un'ordinanza per vietare le coltivazioni, data la presenza di rifiuti per uno spessore di circa quattro metri. La rimozione totale non fu ritenuta possibile, e ci si concentrò sulla messa in sicurezza".

Dal 2014 Veritas ha gestito la messa in sicurezza di emergenza della falda acquifera, che risultava contaminata da metalli pesanti oltre i limiti consentiti. "L'installazione di pozzi per l'emungimento dell'acqua inquinata è stata completata tra il 2017 e il 2018, con il successivo avvio del pompaggio e analisi proseguite fino al 2022", ha spiegato l'assessora.

Nel 2020 la Regione Veneto ha stanziato 2,7 milioni di euro per la bonifica di diversi siti contaminati, tra cui l'ex discarica di via Luneo. Questo importo è stato aumentato nel 2024 fino a 3,2 milioni di euro, destinati al cosiddetto "Lotto 1", un'area di 7.000 mq. Qui verranno realizzati un diaframma plastico di 360 metri lungo il perimetro e un capping impermeabilizzante con materiali geosintetici.

Ulteriori 4,46 milioni di euro, provenienti dal Pnrr, saranno utilizzati per la messa in sicurezza del "Lotto 2", un'area di 40.000 mq dove gli inquinanti risultano meno concentrati. Gli interventi previsti comprendono impermeabilizzazioni puntuali, riprofilatura dei fossi e raccolta delle acque superficiali, oltre a un capping compatibile con il metanodotto Snam presente nella zona.

La gara d'appalto per il progetto esecutivo e l'avvio dei lavori è già partita. Il termine per il completamento è fissato per la primavera del 2026, a cui seguirà una fase di monitoraggio post-operam di dieci anni per verificare l'efficacia degli interventi. "Questo progetto rappresenta un passo fondamentale per la tutela dell'ambiente e della salute pubblica", ha concluso l'assessora Martignon.

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