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Emergenza ambientale

Inquinamento dell'aria: il triste primato del Veneto

La regione supera il limite UE di concentrazione di PM2,5 con un aumento del 56,65% rispetto ai valori stabiliti

Immagine di repertorio

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Il Veneto è la regione italiana che registra il dato più allarmante in termini di inquinamento atmosferico. Con una concentrazione di particolato fine (PM2,5) superiore del 56,65% rispetto al limite annuale stabilito dall'Unione Europea, la regione è la prima nella classifica delle aree più inquinate d'Italia. Questo valore preoccupa particolarmente poiché l'UE stabilisce un limite annuale di 10 µg/m³ per la concentrazione di particolato fine, ma il Veneto continua a superarlo di gran lunga, con pesanti ripercussioni sulla salute pubblica e sull'ambiente.

I dati emergono dal primo cruscotto sull'inquinamento zero, pubblicato dalla Commissione Europea, che monitora i progressi verso l'obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico in tutta l'Unione. Il report, relativo al 2020, non solo conferma la difficoltà della regione veneta nel rispettare gli standard europei, ma sottolinea anche che la situazione in Italia è ben lontana dall’essere sotto controllo.

Sebbene il Veneto sia la regione più critica, anche Lombardia e Piemonte non sono messe molto meglio. Le due regioni nord-occidentali registrano percentuali di superamento rispettivamente del 55,45% e del 43,43%. Tuttavia, il problema non riguarda solo le regioni del Nord: solo Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata e Valle d'Aosta risultano rispettare gli standard di qualità dell'aria stabiliti dall'UE, mantenendo i livelli di PM2,5 sotto i limiti consentiti.

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