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Ambiente
16.03.2025 - 13:14
Il Presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Marco Granelli, ha rinnovato l'appello per ottenere "una proroga urgente della scadenza imminente fissata al 31 marzo per le polizze assicurative catastrofali". Questa richiesta è stata formalizzata attraverso una lettera sottoscritta anche dai Presidenti di altre Confederazioni dell'artigianato, del commercio e della cooperazione.
"Le aziende devono avere il diritto di essere adeguatamente formate e informate, così da poter effettuare scelte consapevoli in tempi ragionevoli e sostenibili", afferma Granelli, evidenziando la necessità di valutare le offerte disponibili sul mercato delle polizze in relazione ai relativi costi, sempre nel rispetto del principio mutualistico e di una corretta gestione aziendale.
Attualmente, le imprese si trovano sommerse dalle chiamate delle compagnie assicurative impegnate in una "guerra" alla miglior offerta. Non vi è però sufficiente tempo per esaminare dettagli, clausole e scegliere la proposta più adeguata. "I tempi sono estremamente limitati per analizzare proposte, franchigie e, soprattutto, i costi", sottolinea Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto.
Egli osserva come il provvedimento, concepito per tutelare formalmente il tessuto produttivo del Paese, di fatto trasferisce sulle aziende la responsabilità di decenni di scelte urbanistiche inadeguate, infrastrutture obsolete e carente manutenzione del territorio. Boschetto amplia la riflessione su un altro fronte: "Comprendiamo perfettamente che lo Stato non possa farsi interamente carico dei danni causati dalle calamità naturali, fenomeni che ormai si ripetono frequentemente. Tuttavia, non si può gravare ulteriormente le imprese con un nuovo onere economico. È una 'toppa' per un problema assai più vasto, che non risolve le criticità strutturali del Paese, ma si limita a scaricare i costi su chi già fatica a restare competitivo in un mercato globale incerto".
Il costo di una polizza contro le catastrofi naturali può raggiungere per una piccola impresa anche diverse decine di migliaia di euro all'anno, infliggendo un ulteriore colpo al bilancio e aggiungendo un altro peso agli oneri burocratici esistenti. "Il problema di fondo è che l'Italia non ha mai affrontato seriamente la gestione del rischio idrogeologico e sismico", afferma sempre Boschetto, attribuendo il peggioramento della situazione a decenni di scelte urbanistiche opinabili e alla scarsa manutenzione territoriale.
"Ora si è scelta una soluzione rapida e indolore per lo Stato, ma pesante per le imprese. Continueremo ad adempiere ai nostri obblighi, ma è imprescindibile una proroga".
Boschetto riconosce che la Regione Veneto ha investito e continua a investire significativamente in bacini di laminazione, consolidamento degli argini e altre misure per la sicurezza idrogeologica. Tuttavia, sottolinea come le inefficienze o inadempienze di altre Regioni continuino a pesare.
Egli conclude che chi possiede un patrimonio edilizio industriale datato deve seguire le normative vigenti in materia di sicurezza, ma riconosce che molto è già stato fatto dai nostri imprenditori in questo senso. Sarebbe utile, a suo avviso, disporre di linee guida omogenee anche per quanto concerne i criteri di valutazione dei rischi."
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