Al Museo Eremitani di Padova fino al 31 gennaio l’esposizione di arte contemporanea dedicata a Dante
Mostra dedicata a Dante al Museo Eremitani
A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri anche Padova si unisce alle celebrazioni previste in tutta Italia per omaggiare il sommo poeta, con una mostra d’arte contemporanea organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova in collaborazione con la Collezione “The Bank Contemporary Art Collection” di Antonio Menon. La mostra, a cura di Barbara Codogno, sarà visitabile dal 30 ottobre al 31 gennaio 2022 presso il Museo Eremitani. Fulcro della mostra “A riveder le stelle” è il dialogo immaginario fra Dante e Giotto, coevi e pilastri della cultura italiana che con tutta probabilità non ebbero mai occasione di incontrarsi in vita. Ad accomunarli, oltre alla capacità di rivoluzionare i rispettivi linguaggi (Dante con la creazione di una lingua nuova, Giotto con l’invenzione dello spazio prospettico e la raffigurazione dei sentimenti umani), l’uso delle stelle nelle loro opere: da una parte le celeberrime stelle dipinte da Giotto nella volta della Cappella degli Scrovegni, dall’altra le stelle richiamate nell’ultimo verso della Divina Commedia che dà il titolo alla mostra padovana. “Sappiamo per certo che, pur non avendo mai incontrato Giotto, - ricorda Andrea Colasio, assessore alla cultura del Comune di Padova - Dante visitò Padova e non mancò di inserire fra i dannati del Canto XVII dell’Inferno due padovani: Reginaldo Scrovegni (giudicato uno strozzino) e Vitaliano del Dente, al quale Dante fa predire la dannazione dell’Infermo proprio allo Scrovegni". La mostra riprende il dialogo fra Dante e la città e fra Dante e Giotto tramite una selezione di circa 50 opere di artisti italiani contemporanei (cui si aggiunge un cameo internazionale) provenienti dalla collezione del bassanese Antonio Menon e scelte proprio perché in grado di prestarsi alla raffigurazione del dialogo fra i due giganti della cultura italiana. Questi gli autori presenti in mostra: Agostino Arrivabene, Saturno Buttò, Desiderio, Marco Fantini, Sergio Fiorentino, Giovanni Gasparro, Alfio Giurato, Federico Guida, Maurizio L’Altrella, Paolo Maggis, Nicola Nannini, Sergio Padovani, Alessandro Papetti, Luca Pignatelli, Chiara Sorgato, Nicola Verlato, Santiago Ydanez. Nelle opere esposte, divise in sezioni, da una parte si possono cogliere rinvii a particolari della Cappella degli Scrovegni, dall’altra echeggiano le immagini della Divina Commedia che sono entrate nella memoria collettiva degli italiani, da Lucifero al Limbo, da Cerbero ai dannati. Ne risulta una mostra che, nelle parole della curatrice Barbara Codogno, “non vuole essere didascalica, tanto meno agiografica o passatista, piuttosto evocativa e suggestiva. Rimanendo però fedele al percorso di luce tracciato sia da Dante che da Giotto e traghettando perciò lo spettatore verso il sollievo della rinascita indicata dalle stelle”. Francesca Tessarollo
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