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Lotta alle nutrie: al via la distribuzione di 50 gabbie trappola dal Consorzio di Bonifica Adige Po

tana nutrie

I danni causati dall’insediamento delle nutrie comportano costi diretti per la costante gestione e manutenzione dei rilevati arginali e delle sponde a carico del Consorzio Bonifica Adige Po che superano i 150mila euro all’anno

Una tana di nutrie Una tana di nutrie
Grazie al contributo assegnato dalla Regione del Veneto, nell’ambito del Piano regionale di controllo della nutria anno 2023, il Consorzio di Bonifica Adige Po dispone di 50 gabbie, munite di codice identificativo, per il trappolaggio delle nutrie, da distribuire all’utenza interessata, secondo quanto previsto dalla Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto 1069 del 3 agosto 2021. La nutria è una specie che possiede un'elevata capacità dispersiva, caratteristica che, assieme ad altri fattori favorenti, come la presenza del fitto reticolo idrografico che attraversa il territorio polesano, la mancanza di avversità naturali ivi compresa l’assenza di predatori, il favorevole clima caldo umido, la buona disponibilità alimentare e l’elevato tasso riproduttivo (circa 14 piccoli per femmina), ha facilitato l'incontrollata diffusione e l’aumento della consistenza delle comunità alloctone della specie. Le nutrie scavano nicchie, cunicoli e gallerie ipogee con sviluppo lineare anche di diversi metri, che creano vere e proprie voragini negli argini e nelle sponde dei canali con conseguente pericolo di crolli dei corpi arginali, o franamenti di sponda, a svantaggio delle garanzie di sicurezza idraulica del territorio che il Consorzio di Bonifica presidia: i danni causati dall’insediamento di questo grosso roditore comportano costi diretti per la costante gestione e manutenzione dei rilevati arginali e delle sponde a carico del Consorzio che superano i 150mila euro all’anno. Necessitano dunque politiche efficaci per il contenimento e l’eradicazione della specie, costruite su sinergie fra tutti gli attori istituzionali coinvolti, fra cui la Regione, il Consorzio di Bonifica, gli ambiti di caccia, le associazioni di categoria agricole, in quanto, per dare risposte efficaci e tempestive, risulta ormai evidente la necessità di un approccio integrato e di una programmazione collettiva al fine di perseguire risultati reali e tangibili. Oltre al proliferare di questa ormai naturalizzata specie alloctona, il fenomeno erosivo delle sponde, che interessa l’intera estesa di più di 1700 km di rete idraulica in gestione al Consorzio, è dovuto all’alternanza di periodi siccitosi e di consistenti e concentrate precipitazioni, unitamente alla continua variazione dei livelli del pelo libero dell’acqua dovuta all’uso promiscuo della rete, nonché alla natura stessa dei terreni. Unitamente alle risorse economiche interne in ordinaria manutenzione, infatti, l’Ente destina parte dei finanziamenti pubblici ad opere di ripristino spondale della rete idrica interna. E’, a tal proposito, di recente concessione ed in attesa di realizzazione, un importante progetto che prevede il ripristino della rete idraulica secondaria mediante presidi di sponda di diverso tipo, progettati in base alla gravità del fenomeno di instabilità, alla natura dei terreni, all’estesa della sponda ma con costante e specifica attenzione alla scelta della tipologia d’opera, che deve soddisfare sempre due requisiti fondamentali: consentire il rinverdimento della sponda attraverso la semina di essenze autoctone e contrastare l’intrusione delle nutrie. Il finanziamento complessivo è di 1 milione e 100mila euro ed interesserà circa 3000 metri di rete consortile ricadente in diversi comuni della provincia rodigina, quali Lendinara, Loreo e Pettorazza Grimani. L’inizio dei lavori è previsto nell’autunno del corrente anno, al termine della stagione irrigua.
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