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Nel cuore della campagna veneta
17.06.2024 - 10:08
In arrivo un altro parco fotovoltaico nella Bassa Padovana delle dimensioni di circa 56 campi da calcio: si tratta dell’intervento più grande tra quelli proposti negli ultimi anni. Nel cuore della campagna veneta, coltivata a grano, granella e soia, potrebbe sorgere un impianto da 53.064 moduli fotovoltaici su un’estensione di 40,9 ettari con una potenza complessiva di 36.083,52 kilowatt di picco. Una notizia che riaccende i riflettori sulla questione dell’ambiente e sul consumo di suolo agricolo.
Se da una parte rappresenta un’alternativa verde alla produzione di energia, solleva molti interrogativi sui potenziali riflessi sull’economia della zona e sulla qualità della vita dei cittadini. L’area in cui insiste il progetto è ubicata nella porzione meridionale del Comune di Este, a ridosso di Vighizzolo d’Este (frazione di Santa Caterina) con un lungo cavidotto interrato a 30 kilovolt che attraverserà il territorio di Ospedaletto Euganeo.
Ad inizio febbraio, la società K2solar srl, con sede a Roma, ha presentato al Ministero della transizione ecologica l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di impatto ambientale (VIA) per il campo fotovoltaico e per le relative opere di connessione. I Comuni interessati dal progetto potranno presentare le osservazioni prima che il tutto passi alla commissione regionale per poi tornare al Ministero per l’approvazione definitiva.
L’area in cui dovrebbe sorgere il più grande campo agrivoltaico della Bassa padovana, presa di mira negli ultimi anni da numerose richieste di realizzazione di impianti di questo tipo, alcuni già funzionanti, si trova lontano dal centro di Este, in una zona di campagna tra Vighizzolo d’Este e Villa Estense. Nello specifico la K2solar vorrebbe posizionare in un cantiere della durata di circa 8 mesi, con l’impiego di mano d’opera di 35 operai, oltre 50mila pannelli fotovoltaici.
A completare l’impianto ci saranno cabine elettriche e di raccolta, trasformatori, cablaggi e un cavidotto di connessione lungo circa 10 chilometri. Il campo fotovoltaico avrà la durata di circa 30 anni e vedrà l’impiego a regime di circa 15 operatori. il primo cittadino Matteo Pajola ha già messo al lavoro i suoi tecnici per trovare i possibili mezzi per fermare l’iter. “Si tratta di un progetto di dimensioni incredibili - spiega Pajola -. Come Comune purtroppo non abbiamo voce in capitolo, possiamo solo produrre delle osservazioni. Faremo le opportune valutazioni tecniche, ma al momento non abbiamo nulla in mano per fermare l’avanzata di pannelli fotovoltaici in un terreno agricolo. Stiamo studiando la documentazione e ci muoveremo in merito approfondendo ogni cavillo”, conclude il sindaco.
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