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L'inchiesta di Venezia

Boraso non risponde durante l'interrogatorio, il suo avvocato: "è una scelta tecnica"

Come ipotizzato, l'assessore si è avvalso della facoltà di non rispondere, per leggere il fascicolo in modo approfondito

Boraso non risponde durante l'interrogatorio, il suo avvocato: "è una scelta tecnica"

L'assessore alla mobilità Renato Boraso al centro dello scandalo politico a Venezia

Stamattina in tribunale a Padova si è tenuto il primo interrogatorio di garanzia per Renato Boraso, ex assessore alla mobilità del comune di Venezia, il quale si è avvalso della facoltà di non rispondere, confermando al contempo le sue dimissioni. Il suo legale, Umberto Pauro, ha dichiarato che la scelta è tecnica, mirata a permettere una lettura approfondita delle carte, vista la mole di documentazione: circa mille pagine di richiesta di misure cautelari e migliaia di pagine di informativa. L'avvocato ha aggiunto che non ha ancora discusso con Boraso la possibilità di un ricorso al tribunale del riesame, senza però escludere tale percorso.

L'arresto di Boraso è legato all'inchiesta della Procura di Venezia che sta sconvolgendo il mondo politico e imprenditoriale della città. Boraso è accusato di corruzione, concussione e autoriciclaggio. La procura ha ottenuto la custodia cautelare in carcere per il rischio di inquinamento delle prove.

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