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Corruzione a Venezia

Nuove accuse per Brugnaro: non si è trattato solo di una trattativa

Secondo i PM incaricati dell'inchiesta, con l'imprenditore singaporiano non si è svolta una singola trattativa per l'area del Pili, ma un gigantesco progetto edilizio

luigi brugnaro (8)

Luigi Brugnaro al centro delle accuse di corruzione

Sono emerse nuove accuse nei confronti del Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, coinvolto nell'inchiesta di corruzione che riguarda il Comune e alcuni imprenditori.

Al centro dell'inchiesta che lo riguarda c'è l'area dei Pili, situata sulla gronda della Laguna di Venezia. Secondo i PM veneziani Roberto Terzo e Federica Baccaglini, la vicenda non è stata una semplice trattativa, ma un lungo processo durante il quale le parti hanno co-deciso i dettagli di un mastodontico progetto edilizio.

La Guardia di Finanza ha ricostruito una trattativa durata oltre un anno tra Brugnaro, il magnate singaporiano Ching e i loro collaboratori. La vendita dei terreni, spiega la Procura, avrebbe incluso un progetto di sviluppo immobiliare che avrebbe coinvolto edifici residenziali, servizi e una casa di riposo, per un totale di 430.000 metri quadri.

Il progetto immobiliare, a detta della Procora, "avrebbe portato nelle casse dell'imprenditore Brugnaro 150 milioni dalla vendita dei terreni, sotto forma di denaro e di un grande palasport di 16.000 posti costruito dalla parte acquirente, che realizzava l'intervento immobiliare, e che sarebbe stato dato in dote alla società pallacanestro Reyer".

L'accordo è stato bloccato nella primavera del 2018, non per una spontanea desistenza delle parti, ma per la scoperta di pesante inquinamento del terreno e la rivelazione pubblica della trattativa, che ha sollevato polemiche sulla commistione di interessi dato il doppio ruolo di Brugnaro come venditore dei terreni e detentore dei poteri autorizzativi.

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