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CCNL e sindacati
08.08.2024 - 16:52
Il Veneziano è il cuore del turismo balneare veneto
Da sei anni senza un contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), i lavoratori del settore turistico in Veneto hanno finalmente ottenuto un nuovo accordo. Tuttavia, le proteste non si placano. Il 7 settembre, Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL hanno organizzato uno sciopero con un presidio al Lido, manifestando contro il lungo periodo di stallo contrattuale. Massimiliano Schiavon, presidente di Confturismo Veneto e Federalberghi Veneto, ha espresso il suo dispiacere per le agitazioni, sottolineando che il 90% dei dipendenti del settore ha già un nuovo contratto.
UN NUOVO CONTRATTO DOPO SEI ANNI DI ATTESA
"Dispiace leggere sulla stampa di agitazioni nei confronti delle imprese e subire un danno a livello di immagine nei confronti dell’opinione pubblica, sia come settore turistico ricettivo che come associazione di categoria", ha dichiarato Schiavon. Il presidente ha evidenziato che la quasi totalità dei lavoratori del settore turistico in Veneto ha già un nuovo contratto nazionale di lavoro, con elementi economici adeguati al costo della vita e all’inflazione. "Nell’ultimo mese, le sigle datoriali del turismo che fanno capo al sistema di Confcommercio, pari al 90% delle aziende rappresentate, hanno provveduto a rinnovare il CCNL, garantendo un aumento medio di 200 euro al mese a lavoratore e migliori condizioni lavorative soprattutto nei confronti delle donne e dei giovani", ha aggiunto.
MIGLIORAMENTI PER LE DONNE E I GIOVANI
Per le donne, che rappresentano il 55% degli occupati totali nel settore, sono stati migliorati i trattamenti durante i periodi di congedo obbligatorio e facoltativo, con effetti positivi su tredicesima, quattordicesima, ferie e permessi. Inoltre, per le donne vittime di violenza, i tre mesi di congedo previsti dalla legge saranno raddoppiati grazie all’intervento del datore di lavoro. Anche i giovani hanno beneficiato del nuovo contratto, con percorsi di carriera definiti e il passaggio al livello superiore dopo quindici mesi di servizio sia per gli addetti al food and beverage (commis di cucina, sala, bar, ecc.) sia per gli addetti all’animazione.
UN ATTO DI RESPONSABILITÀ E UN'OPPORTUNITÀ
"I rapporti che abbiamo con Filcams, Fisascat e Uiltucs UIL sono di confronto, a volte duro, ma sempre orientato allo sviluppo del comparto", ha proseguito Schiavon. La sigla del nuovo CCNL del turismo, che costa annualmente a tutte le imprese turistiche venete più di mezzo miliardo di euro, ha rappresentato per gli imprenditori un atto di responsabilità di impresa e anche un'opportunità per essere più attrattivi professionalmente verso le nuove generazioni.
UN APPELLO AL GOVERNO
Schiavon, anche in qualità di vicepresidente nazionale di Federalberghi, ha rivolto un appello al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero del Turismo. "Ci sia una revisione del trattamento fiscale applicato alle aziende e ai lavoratori del settore turistico, che in Veneto come in Italia, è riconosciuto essere una delle locomotive dello sviluppo e della crescita del Paese", ha concluso. Il settore turistico veneto, nonostante le recenti tensioni, sembra aver intrapreso un percorso di rinnovamento e miglioramento delle condizioni lavorative. Tuttavia, le richieste di una revisione fiscale e le proteste dei lavoratori indicano che c'è ancora molto da fare per garantire un equilibrio tra le esigenze delle imprese e i diritti dei lavoratori.
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