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Comitato per la difesa del torrente Vanoi: superate le 1500 firme contro la diga

La raccolta firme contro il progetto della diga Vanoi ha raggiunto un traguardo significativo, coinvolgendo cittadini e turisti

Comitato per la difesa del torrente Vanoi: superate le 1500 firme contro la diga

Il torrente Vanoi

La prima settimana di raccolta firme contro il progetto della diga Vanoi ha superato ogni aspettativa. Il Comitato per la difesa del torrente Vanoi e delle Acque Dolci ha annunciato con soddisfazione che sono state raccolte oltre 1500 firme nei territori interessati, tra cui Valle del Primiero, Lamon e Feltre. "In particolare nel paese di Canal S. Bovo e di Lamon l’affluenza ai nostri gazebi è stata ininterrotta", ha dichiarato Michele Facen, membro del comitato.

UN IMPEGNO COSTANTE PER LA SENSIBILIZZAZIONE
I volontari del comitato hanno svolto un lavoro instancabile per spiegare le ragioni del loro "no" al progetto della diga, proposto dal Consorzio di Bonifica Val Brenta. "Tutti i volontari del comitato si sono prestati a spiegare le ragioni del no e le alternative a un progetto per noi assolutamente devastante qualunque sia la soluzione di diga paventata", ha spiegato Facen. Questo impegno di sensibilizzazione ha portato a un passaparola spontaneo e alla fiducia della gente, che ha risposto con entusiasmo alla raccolta firme.

LE ALTERNATIVE PROPOSTE
Il comitato non si limita a dire "no" alla diga, ma propone anche soluzioni alternative. Tra queste, lo sghiaiamento delle tre dighe che già fermano il Cismon, dal Primiero a Ponte Serra fino alla diga del Corlo ad Arsiè, in territorio bellunese. "Parliamo loro delle ripercussioni climatiche su tutti i comuni interessati dall’opera, con un incremento dell’umidità considerevole", ha aggiunto Facen. Inoltre, il comitato ha sottolineato la diffida dalla Provincia Autonoma di Trento a continuare con la progettazione e le molte criticità del progetto, tra cui l'instabilità dei versanti della Val Cortella.

IL SOSTEGNO DEI TURISTI
Non solo i residenti, ma anche i turisti veneti che frequentano la zona hanno mostrato grande interesse per la causa. "Molto l’interesse da parte dei turisti veneti che frequentano i nostri luoghi e non vogliono vederli deturpati da un mega invaso da 20 milioni di metri cubi d’acqua", ha detto Facen. Questo sostegno esterno ha contribuito a rafforzare la voce del comitato e a dare maggiore visibilità alla loro causa.

LA FORMAZIONE DI NUOVI COMITATI
La mobilitazione contro la diga Vanoi non si ferma qui. A Bassano si è formato un nuovo comitato contro la diga, composto da cinque associazioni: Italia Nostra di Bassano, Associazione Acqua Bene Comune di Vicenza, A.Ri.A Bassanese (Associazioni Bassanese per il Rispetto Ambientale), Centro di Iniziativa Politico Culturale Romano Carotti e Consulta per l’Ambiente di Rosà (VI). "La voce del Vanoi si estende e non può che essere una buona notizia", ha concluso Facen.

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