Il dibattito sulla cittadinanza in Italia è tornato alla ribalta, con il Sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello, che ha espresso un forte sostegno alla riforma dello ius scholae. Secondo Mortandello, questa riforma non rappresenta solo una questione ideologica, ma una necessità di civiltà.
«Pretendere che in Italia ci sia lo ius scholae non è una battaglia ideologica, ma di civiltà,» ha dichiarato il Sindaco. «Abbiamo bisogno, come l'ossigeno, di una riforma seria della legge sulla cittadinanza.»
Il concetto di ius scholae lega l'acquisizione della cittadinanza italiana al completamento di un ciclo di studi nel Paese. Mortandello sottolinea come questa proposta sanerebbe le situazioni di centinaia di migliaia di giovani, che pur essendo di fatto italiani, non vengono riconosciuti tali da una legge ormai obsoleta. Questi giovani, cresciuti e integrati nella società italiana, sono spesso visti come italiani da tutti, tranne che dalla legge.
Secondo Mortandello, è fondamentale riconoscere la cittadinanza italiana a quei giovani arrivati nel Paese prima del compimento dei 12 anni, che risiedano legalmente e che abbiano frequentato regolarmente un determinato numero di anni di studio in Italia. «Chi si oppone allo ius scholae sembra preferire situazioni foriere di ingiustizia, anarchia e problemi di ordine pubblico,» ha affermato con forza il Sindaco.
Molti sindaci, come Mortandello, ritengono che sia necessario promuovere riforme serie e stabilire regole chiare per gestire al meglio i territori locali. «Lo ius scholae va in questa direzione: adegua una normativa alla realtà dei fatti,» ha concluso il Sindaco, auspicando che la riforma venga presto approvata.