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Peste suina

Emergenza cinghiali nel vicentino: mille volontari impegnati nella lotta contro una specie invasiva

Vicenza intensifica i controlli per prevenire i danni alle colture e contrastare il rischio della peste suina

Emergenza cinghiali nel vicentino: mille volontari impegnati nella lotta contro una specie invasiva

Il pericolo della peste suina

Sebbene al momento non ci siano casi confermati di peste suina in Veneto, l’allerta rimane alta. La Polizia Provinciale di Vicenza ha adottato misure preventive per evitare che la malattia si diffonda nella regione. A tale scopo, è stato potenziato il piano di controllo dei cinghiali, una specie che sta causando gravi danni alle coltivazioni.

Nel periodo compreso tra gennaio e luglio di quest’anno, sono state effettuate ben 8.804 uscite sul campo e sono stati abbattuti 1.057 cinghiali. I dettagli di queste operazioni sono stati illustrati questa mattina dal presidente della Provincia di Vicenza, Andrea Nardin, dal consigliere provinciale delegato, Mattia Veronese, e dal comandante della Polizia Provinciale, Gianluigi Mazzucco.

Il comandante Mazzucco ha spiegato che il gruppo di controllori include 1.000 volontari, che hanno completato corsi specifici per gestire l’abbattimento dei cinghiali utilizzando chiusini, gabbie e armi da fuoco. Le operazioni sono rigorosamente regolamentate e ogni intervento deve essere comunicato alla Polizia Provinciale, che si occupa del coordinamento e della supervisione. I cinghiali abbattuti vengono poi esaminati presso macelli autorizzati per accertarsi della loro salute.

“Se la peste suina dovesse entrare nel nostro territorio, ci troveremmo di fronte a gravi conseguenze economiche,” avverte il consigliere Veronese. “Un'area di 20 chilometri dal focolaio verrebbe isolata, con divieti su sport all’aperto, trekking, ciclismo, caccia e passeggiate, impattando negativamente sul turismo e sugli affari locali.”

I cinghiali, essendo molto prolifici, stanno aumentando rapidamente la loro presenza sul territorio. Gli agricoltori, esasperati dai danni, hanno sollevato preoccupazioni tramite le loro associazioni. La Provincia sta rispondendo con un incremento delle operazioni di controllo.

Il presidente Nardin sottolinea che, sebbene la minaccia della peste suina abbia accelerato queste misure, il piano di controllo era già necessario per proteggere le coltivazioni dai danni causati dai cinghiali. “L’attività di controllo è stata intensificata non solo per il rischio di peste suina, ma anche per difendere le colture agricole, che subiscono danni enormi da questi animali selvatici. Attualmente, i vigneti sono particolarmente a rischio, ma finora il mais ha subito i danni maggiori. I cinghiali danneggiano indistintamente orti, giardini e coltivazioni estese.”

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