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Sviluppo sostenibile
28.08.2024 - 14:40
Immagine di repertorio
Coldiretti Venezia ha accolto con soddisfazione la recente pubblicazione del decreto che individua le aree agricole di pregio, un passo significativo nella regolamentazione dell'installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli. La posizione dell'associazione è stata chiara sin dal 2021, quando una mobilitazione che ha raccolto 24mila firme in Veneto ha dato il via a una campagna nazionale contro il fotovoltaico a terra.
UN DECRETATO ATTESO DA TEMPO
Il decreto, pubblicato il 27 agosto 2024 dalla Città metropolitana di Venezia, rappresenta un ulteriore tassello nella protezione del suolo agricolo ed è stato diramato a 44 comuni. Giovanni Pasquali, direttore di Coldiretti Venezia, ha sottolineato come l'associazione abbia lavorato instancabilmente per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni. Tra le attività sul territorio, anche interventi dedicati ai più piccoli nelle scuole. Ma la battaglia più importante, spiega il direttore, è sul piano legale. Infatti Pasquali ha definito il piano normativo vigente come un vero e proprio Far West.
UN PERCORSO DI REGOLAMENTAZIONE
Il cammino verso una regolamentazione più stringente è iniziato con la legge regionale 17/2022, che disciplina la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra. Successivamente, il decreto agricoltura varato dal Consiglio dei Ministri nel maggio 2024 ha ulteriormente limitato l'utilizzo del suolo agricolo per questi impianti. Il recente decreto del sindaco metropolitano di Venezia aggiunge un ulteriore livello di protezione, evidenziando che circa il 95% della superficie agricola-naturale e il 55% dell'intera superficie territoriale metropolitana sono considerate di pregio.
LA SFIDA DELL'AGRIVOLTAICO
Nonostante i progressi, Coldiretti Venezia invita a non abbassare la guardia, soprattutto in tema di agrivoltaico. Questa tecnologia, che combina agricoltura e produzione di energia solare, potrebbe essere consentita dalla nuova normativa. Tiziana Favaretto, presidente di Coldiretti Venezia, ha avanzato una proposta a livello regionale per garantire che la redditività agricola dei terreni venga mantenuta. "È fondamentale mantenere lo stop al fotovoltaico selvaggio," ha puntualizzato Favaretto, aggiungendo che la proposta prevede di considerare la media della produzione lorda vendibile degli ultimi anni precedenti all'installazione dell'impianto.
UN EQUILIBRIO TRA SVILUPPO E CONSERVAZIONE
Il nuovo decreto rappresenta un giusto intervento per fermare le speculazioni dei grandi fondi di investimento, che in molte aree del paese stanno mettendo in difficoltà la produzione agricola. Favaretto spiega che l'iniziativa non vuole limitare la libertà degli investitori, ma di indirizzare la loro attenzione su aree degradate, cave dismesse, discariche e aree industriali e commerciali abbandonate. Su queste aree, il processo istruttorio è fortemente semplificato, rendendo più agevole l'installazione di impianti fotovoltaici senza compromettere la produttività agricola.
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