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Guerra al granchio blu

Ostra Bora: Nicola Baroni sfida il granchio blu con un progetto innovativo per l'allevamento di ostriche

A 28 anni, Nicola Baroni investe nel futuro della Sacca di Scardovari con Ostra Bora, un allevamento di ostriche che risponde alla minaccia del granchio blu

Ostra Bora

Il team di Ostra Bora

Nicola Baroni, giovane imprenditore di 28 anni, ha lanciato un progetto audace e innovativo chiamato Ostra Bora, destinato a trasformare il futuro della sua terra. Situato nella zona Nord-Ovest della Sacca di Scardovari, questo nuovo allevamento di ostriche è una risposta concreta alla crisi provocata dal granchio blu, un crostaceo invasivo che ha messo a dura prova l'economia locale legata alla pesca.

"Ho scelto di adottare il sistema neozelandese per la coltivazione delle ostriche, un metodo che le protegge completamente dagli attacchi del granchio blu," spiega Nicola. "Le nostre principali sfide rimangono gli sbalzi di temperatura e la qualità del ricircolo dell’acqua, essenziali per la vivificazione delle lagune."

Nicola non è un novizio nel settore della pesca. Figlio e nipote di pescatori, suo padre Davide e lo zio Diego hanno pionieristicamente coltivato vongole veraci e cozze nella Sacca di Scardovari, contribuendo al successo della rinomata cozza DOP di Scardovari. Tuttavia, Nicola ha scelto di percorrere una nuova strada, innovando e diversificando l'attività familiare.

"Nel 2003, una moria devastante colpì la nostra produzione di vongole," ricorda Nicola. "Mio padre e mio zio intravidero allora l’opportunità di avviare il pescaturismo, offrendo escursioni in barca ai turisti. Io, appena finito il liceo, decisi di restare qui, seguendo le orme della mia famiglia. L'anno scorso, l'arrivo del granchio blu ha compromesso il nostro lavoro, così ho deciso di esplorare la coltivazione delle ostriche."

Il nome "Ostra Bora" è un omaggio all’unione tra "ostrica" e "Bora", il vento più forte della zona. Nicola non è solo nel suo impegno: "Devo ringraziare Alessio Greguoldo, un amico e collega che mi ha dato preziosi consigli. Lavorare in sinergia ci rafforza." Greguoldo ha scelto la tecnica francese Tarbouriech per simulare le maree, mentre Nicola ha optato per il metodo neozelandese, che alterna periodi di immersione ed emersione per garantire ostriche con una consistenza e una carnosità superiori.

Con il supporto della famiglia, Nicola non si limita alla produzione di ostriche. La sua visione imprenditoriale include anche l’integrazione tra turismo e gastronomia. "Dopo la fase sperimentale, anche mio padre, mio zio e mio cugino Simone si sono uniti al progetto. Abbiamo registrato il marchio Ostra Bora e ora il nostro obiettivo è far conoscere il prodotto, arricchendo le escursioni in barca con la degustazione delle nostre ostriche. Vogliamo offrire un'esperienza unica e diversificare ulteriormente la nostra attività," conclude Nicola.

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