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Lavoro a rischio
08.09.2024 - 17:30
Immagine di repertorio
Il silenzio che avvolge il futuro della casa di riposo Iras di Rovigo continua a generare preoccupazione tra i lavoratori e le famiglie degli ospiti. Il consigliere comunale Federico Frigato, capogruppo di "Rovigo Si Ama", ha recentemente sollecitato un consiglio comunale aperto per discutere della situazione, ma le risposte tardano ad arrivare.
UN SILENZIO ASSORDANTE
Frigato ha sottolineato come la mancanza di comunicazioni ufficiali riguardo alla procedura di selezione del partner privato sia motivo di grande sconforto. Non solo per la città di Rovigo, ma soprattutto per i lavoratori e le famiglie degli ospiti della casa di riposo. La situazione è stata ulteriormente aggravata dall'incontro di venerdì scorso tra Frigato e una delegazione di dipendenti Iras, durante il quale è emersa una forte preoccupazione per l'assenza di aggiornamenti.
LA NECESSITÀ DI UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO
Frigato ha ribadito l'importanza di un consiglio comunale aperto, con la partecipazione del commissario Stella e dell’assessore regionale Lanzarin, per fare chiarezza sulla situazione. La trasparenza e la comunicazione sono fondamentali per rassicurare i lavoratori e le famiglie degli ospiti, che sono direttamente coinvolti nelle decisioni politiche.
LE PROMESSE ELETTORALI DISATTESE
I dipendenti Iras non riescono a comprendere come, dopo le numerose promesse fatte durante la campagna elettorale, nessuno affronti più la questione della casa di riposo. Frigato ha ricordato che erano state vagliate diverse alternative alla privatizzazione, come la trasformazione in società di servizi socio-assistenziali sul modello emiliano o il coinvolgimento di ASM come partner privato. Tuttavia, queste proposte sembrano essere cadute nel dimenticatoio.
GLI ARRETRATI NON PERCEPITI
Oltre all'incertezza sul futuro, i dipendenti Iras devono fare i conti anche con questioni del passato. Frigato ha spiegato che, secondo gli accordi con l'ente, i lavoratori avrebbero dovuto percepire gli arretrati dovuti agli adeguamenti contrattuali relativi al triennio 2019-2021, suddivisi in tre tranche: agosto, settembre e ottobre. Tuttavia, con la busta paga trasmessa in questi giorni, degli arretrati non c'è traccia. Anche in questo caso, l'amministrazione ha mantenuto un silenzio totale.
L'APPELLO AL SINDACO
Di fronte a questa situazione, Frigato ha lanciato un appello al sindaco, ricordando il passato da sindacalista del Primo Cittadino, chiedendo che i dipendenti vengano coinvolti nelle scelte future dell'ente.
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